L'allarme del direttore per la movida
Napoli, scoppia la rissa in fila al Cotugno e arriva la Digos: frenata sui tamponi

La Campania è di nuovo prima per contagi da coronavirus in Italia. Il bollettino ieri recitava 248 per 4.901 tamponi. A seguire Lombardia e Lazio, ma con un numero imparagonabilmente più alto di tamponi. E quindi si torna a paventare l’obbligo di mascherina, anche all’aperto, e la Regione ha già disposto il passaggio alla fase C, nella quale si incrementeranno i posti letto covid (al momento 700 in tutta la Regione) in previsione di un’ulteriore impennata di casi, come anticipato in diverse occasioni dal governatore, fresco di ri-elezione, Vincenzo De Luca.
L’ospedale Cotugno, centro di riferimento in Italia per le malattie infettive e primo avamposto contro la pandemia, ha intanto deciso di frenare sui tamponi. Lo scrive il Corriere del Mezzogiorno. Stop allo screening e test soltanto ai sintomatici. A sorvegliare all’esterno dell’Istituto da oggi ci sarà la Digos poiché ieri una rissa è scoppiata tra le persone nella lunga fila per sottoporsi al tampone.
Insomma, la situazione non è ancora allarmante ma potrebbe peggiorare. E il direttore dell’Azienda Ospedaliera dei Colli Maurizio Di Mauro torna, a dispetto di tanti pareri contrari, sul problema della movida. “È un urlo di dolore – ha detto al quotidiano – quello che viene da dentro guardando questi giovani che non riescono a capire che comportamenti responsabili sono necessari. A questo punto si dovrà considerare di rendere di nuovo obbligatoria la mascherina nei luoghi aperti. I contagi sono ad un livello alto. Non riguardano più casi da importazione, ma fanno riferimento a focolai autoctoni che vanno monitorati con attenzione. C’è inoltre un innalzamento dell’età dei positivi, con evidenti comorbilità”.
Il Cotugno al momento ospita 114 pazienti ordinari, 16 in terapia subintensiva e 16 nell’intensiva. La Campania è terza in Italia, al momento, per numero di attualmente positivi (5.067) dietro Lombardia e Lazio.
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