Da oggi prende vita l’€conomista, l’inserto settimanale del Riformista dedicato ai temi dell’economia, delle imprese e della finanza. È un bel passo avanti per la nostra navicella corsara. Ci sentiamo di farlo perché – senza modestia – pensiamo di aver conquistato uno spazio di credibilità e autorevolezza nel panorama informativo italiano, tale da consentirci di affrontare senza timidezze le delicatissime questioni che riguardano l’ossatura del sistema Italia, fatto di aziende che producono, innovano, crescono, si internazionalizzano.

Su un giornale anche l’economia, come la politica, si nutre di parole. Ma mentre quelle della politica molto spesso se le porta il vento, quelle dell’economia si depositano, lasciano il segno, orientano i mercati, incidono concretamente nella vita delle persone. Quindi vanno usate con particolare sobrietà e serietà, sempre attentamente verificate, centellinate con cura. Come noi siamo abituati a fare.

Non per questo l’€conomista sarà un settimanale asettico, privo di spina dorsale, incapace di fare scelte. Così come siamo riformisti in politica, lo siamo in economia. E dunque saremo sempre schierati dalla parte del mercato, della concorrenza, della libertà di fare impresa. E ci batteremo contro le corporazioni pervasive, la burocrazia imperante, i sussidi à la carte, lo statalismo che non muore mai – a destra come a sinistra.

Se proprio vogliamo usare una parola che ci è cara, saremo una vera e propria lobby liberale, pronti a dare battaglia per svecchiare il paese e i suoi meccanismi anchilosati, con una gran voglia di dare una mano a chi guarda al futuro, con coraggio e spirito innovativo.