La solidarietà è di casa a Scampia, una delle periferie maggiormente piegate dai contagi da coronavirus e dai suoi effetti. È famosa in tutto il mondo l’usanza tutta napoletana del caffè sospeso, e nell’ultimo anno della spesa sospesa. Così “Chi rom e…chi no” lancia l’idea del cesto sospeso in occasione del Natale.

La pandemia è ancora in corso e molte persone della periferia Nord di Napoli vivranno un Natale ancora più difficile di quelli passati. “In uno momento così complesso non possiamo che attivarci ancora una volta in solidarietà alle famiglie e alle persone che vivono in condizioni di forte precarietà”, dice l’associazione.

Già durante la prima fase del covid l’associazione Chi rom e..chi no, promotrice dell’iniziativa, si è attivata insieme alla comunità resistente e generosa di Scampia, dando vita alla BAM-Brigata di Appoggio Mutuo. Questa volta Chi rom e…chi no chiede supporto per il cesto natalizio solidale (non solo cibo, ma anche piccoli doni per la famiglia e per i più piccoli e piccole come giochi e libri) e la preparazione di pasti caldi da donare alle famiglie di Scampia, rom e non rom, a ridosso e durante le festività
natalizie.

“Sappiamo che non sarà il nostro cesto a sollevare le sorti delle famiglie del quartiere perché quello che da sempre manca, è un piano sociale e politico che non lasci nessuno indietro e sappia affrontare radicalmente il problema della povertà nel nostro quartiere e nei quartieri popolari di tutto il Paese. Il cesto sospeso, così come il pasto caldo, vuole essere semplicemente una carezza, un abbraccio, un gesto di vicinanza alle famiglie del nostro quartiere”.

Per questo l’associazione ha attivato una raccolta fondi su Buona Causa. Non solo cesto natalizio e pasto caldo sospeso, ma anche sostegno alle attività culturali per
l’infanzia. In collaborazione con Mission Bambini, l’associazione ha avviato anche una raccolta fondi per il sostegno alla Scuola Popolare di Scampia.

Chi rom e…chi no è un’associazione che progetta e realizza laboratori per i bambini, gli adolescenti, le donne, nelle scuole, nel campo rom, nei rioni e negli spazi pubblici di Scampia per contribuire allo sviluppo di percorsi di emancipazione sociale, personale e collettiva. La storia dell’associazione inizia dalla autocostruzione di una baracca con gli abitanti del campo rom informale di Scampia, la Scola Jungla, baluardo culturale contro discriminazioni e stereotipi.

Dal 2014 Chi rom e…chi no ha dato vita al centro culturale e gastronomico Chikù e a La Kumpania, la prima impresa sociale in Italia che coinvolge donne rom e italiane in un percorso di autodeterminazione attraverso il lavoro in cucina. Nel 2015 da Chi rom e…chi no fonda l’Econido Bubamara, in collaborazione con la scuola Eugenio
Montale di Scampia, asilo condiviso per bambine e bambini da 0 a 3 anni fondato sul metodo libertario, montessoriano e dell’educazione in natura.

Da sempre impegnata in prima linea per la solidarietà e contro le discriminazioni, l’associazione invita tutte e tutti a partecipare alla raccolta fondi per il cesto sospeso affinché sia un Buon Natale per tutti e per tutte. “Che ciascuno faccia la sua parte affinché nessuno resti indietro”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.