Missione militare dell’Unione Europea nel Mar Rosso con Francia, Italia e Germania protagoniste. Un fronte comune per contrastare gli attacchi degli Houthi, milizia sciita filo iraniana, che vanno avanti da novembre e che si sono intensificati nelle ultime settimane. Attacchi che bloccano o rallentano il commercio mondiale e che hanno spinto l’Unione Europea a lanciare una delle più importanti operazioni congiunte della sua storia per difendere le navi commerciali. Secondo Unimpresa, infatti, la minaccia Houthi sul canale di Suez, da dove passa il 20% delle merci del mondo, ha fatto crollare del 90% il traffico marittimo. Sono a rischio 5,5 miliardi di export agroalimentare italiano verso l’Asia, è stato l’allarme di Coldiretti.

Missione europea nel Mar Rosso: “Sarà difesa armata”

La missione navale dovrebbe avvenire, tuttavia, a partire da metà febbraio. La proposta è al momento sul tavolo del Consiglio Affari Esteri che si raduna oggi, lunedì 22 gennaio, nell’ambito di un incontro che vedrà sul tavolo le guerre in Ucraina e  Medio Oriente oltre all’escalation nel Mar Rosso. “Sarò a Bruxelles spero per convincere a realizzare una missione per proteggere le navi che attraverso il Mar Rosso esportano o importano. Ma serve una missione più larga, sarà difensiva ma sarà una difesa armata”, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui “non possiamo costringere i mercantili a fare il periplo”.

Missione Aspides nel Mar Rosso, Francia, Italia e Germania in testa

La futura missione, che sarà di natura difensiva, si chiamerà Aspides e seguirà l’operazione Agenor avviata dalla Francia che già dal 2020 pattuglia lo stretto di Hormuz, che separa la penisola arabica dall’Iran. L’obiettivo è quello di controllare un’intera zona di mare che va dal Mar Rosso, passa per il golfo di Aden, e arriva proprio allo stretto di Hormuz. Una missione dunque diversa da quella lanciata due settimane fa da Stati Uniti e Gran Bretagna, la Prosperity Guardian. Al momento oltre a Francia, Italia e Germania, il numero dei Paesi che invierà navi da guerra non è ancora chiaro (la Norvegia dovrebbe far parte della spedizione).

Quattro navi italiane nel Mar Rosso

Rispetto alla missione nel Mar Rosso, ha commentato ieri Tajani in una intervista a La Stampa, “la proposta mia e di Crosetto, con il sostegno di Francia e Germania, e di altri Stati che si uniranno, forse la Norvegia, è di mettere in piedi una missione militare forte, allargando al Canale di Suez quella che già opera nello Stretto di Hormuz”. Tajani parla di “quattro, cinque navi, vedremo. La missione farà una protezione attiva delle navi mercantili, con sistemi anti-drone e anti-missile, quindi con strumenti in grado di respingere gli attacchi”.

Il documento

Nel documento congiunto – visionato dal Corriere della Sera – Francia, Italia e Germania “invitano l’Alto Rappresentante a mettere in atto tutti i possibili sforzi diplomatici per assicurare che il mandato e le attività di Aspides godano del più alto grado di comprensione possibile nella regione e oltre”. Invitano poi gli Stati membri “a considerare favorevolmente la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale”. Ipotizzano un’operazione in base all’articolo 44 del Trattato, che prevede che il Consiglio possa affidare la realizzazione di una missione “a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione”, in coordinamento con l’Alto rappresentante Ue.

“Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l’Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo. La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva”, si legge nel testo, che sottolinea “l’importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti” della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.

Redazione

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