Nulla di fatto, giunti al giorno 207 di guerra in Medioriente arriva la notizia più nefasta: l’operazione a Rafah si farà. E così il miraggio di una tregua di 40 giorni in cambio del rilascio dei 35 ostaggi rimasti in vita – molti meno rispetto alle aspettative di Israele – sembra svanire definitivamente. La risposta del premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu non lascia spazio ad ulteriori trattative “Entreremo a Rafah, con o senza accordo”. Inascoltati gli appelli per un cessate il fuoco arrivati da ogni parte del mondo e dalle stesse famiglie di 400 soldati Idf che hanno scritto una lettera al governo chiedendo espressamente di non entrare a Rafah.

Negli ultimi giorni erano cresciute le speranze che le parti possano muoversi verso un accordo che possa evitare un’incursione israeliana a Rafah, dove si è rifugiato più della metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza. La comunità internazionale, compreso il principale alleato di Israele, gli Stati Uniti, hanno lanciato un allarme sulla sorte dei civili a Rafah in caso di invasione israeliana. Netanyahu sostiene che un’offensiva su Rafah sia cruciale per distruggere Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre contro Israele che hanno scatenato il conflitto.

Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas “porre fine alla guerra non è un’opzione”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele entrerà nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, per eliminare Hamas, con o senza un cessate il fuoco e un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Il premier dello Stato ebraico, secondo quanto si legge sul Guardian, ha aggiunto che l’idea di porre fine alla guerra prima che Israele abbia raggiunto i suoi obiettivi non è un’opzione.

L’evacuazione della popolazione è iniziata: l’operazione a Rafah avverrà presto

Una cosa è certa, tutti i ministri del governo israeliano sostengono l’inizio dell’operazione a Rafah e non c’è al momento nessuna possibilità che si possa trovare un accordo. Questo è quanto si evince chiaramente oggi nelle parole di Benjamin Netanyahu, precisando che “L’evacuazione della popolazione da Rafah è già iniziata” in vista dell’avvio dell’operazione militare. Il primo ministro non ha lasciato speranze in merito allo stop della guerra incontrando le delegazioni dei familiari degli ostaggi tenuti a Gaza e dei parenti di soldati uccisi.

Entreremo a Rafah ed elimineremo i battaglioni di Hamas per una vittoria totale

L’idea di fermare la guerra prima di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi è fuori discussione. Entreremo a Rafah ed elimineremo i battaglioni di Hamas lì, con un accordo o senza accordo, per raggiungere la vittoria totale”, ha detto Netanyahu in un incontro con le famiglie degli ostaggi detenuti dai militanti a Gaza, secondo una dichiarazione diffusa dal suo ufficio.

 

 

 

 

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