Il campione del mondo dei pesi massimi Oleksandr Usyk ha rilasciato un’intervista esclusiva alla CNN. Da qualche giorno si è unito alla resistenza ucraina per difendere il suo Paese dall’invasione della Russia. “Non so davvero quando tornerò sul ring. Il mio paese e il mio onore sono più importanti per me di una cintura”, ha detto in un’intervista video da un rifugio a Kiev. Come lui stanno combattendo i fratelli Vitaly (sindaco della capitale) e Wladimir, ex campioni del mondo dei pesi massimi, e l’amico ed ex campione del mondo dei pesi leggeri Vasiliy Lomachenko. Usyk ha 35 anni, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2012 a Londra, dopo aver dominato nella categoria dei massimi leggeri è dallo scorso settembre campione dei massimi nelle sigle IBF, WBA, WBO e IBO.

Ha sconfitto in un epico incontro a Wembley Anthony Joshua. Ed era proprio a Londra quando il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’invasione. Stava girando delle sequenze per un videogioco. È tornato subito. A causa degli aeroporti chiusi, è volato in aereo fino a Varsavia e poi ha guidato per oltre 500mila miglia. Come lui l’amico e collega, ex campione del mondo e medaglia d’Oro alle Olimpiadi dei pesi leggeri Lomachenko. Era in Grecia, è tornato passando per Bucarest e si è arruolato. Il loro manager ha detto alla CNN che non sapeva che entrambi stavano pensando di prendere le armi fino a quando non si sono iscritti al battaglione di difesa.

Lomachenko, che comunque è al sicuro, non è riuscito a rispondere alla chiamata per l’intervista. “Se vorranno prendere la mia vita, o quella dei miei cari, dovrò farlo – ha detto Usyk – Ma non voglio. Non voglio sparare, non voglio uccidere nessuno, ma se loro vorranno uccidermi non avrò scelta“. Ha raccontato di un amico la cui casa è stata presa in pieno dai un missile russo. E sul bando agli sportivi russi ha espresso che su entrambi i lati del conflitto ci sono innocenti. “I russi non sanno davvero cosa sta succedendo qui. Non stanno vedendo cosa succede, sono vittime del loro presidente”.

Usyk ha tre figli ed è molto credente. È nato nel 1987 a Sinferopoli, città in quella penisola di Crimea annessa nel 2014 dalla Russia dopo le proteste di Euromaidan e la fuga del presidente Viktor Yanukovich a Mosca. Fino a 15 anni ha giocato a calcio nella squadra della sua città prima di dedicarsi totalmente al pugilato. Ha cominciato nei pesi medi per poi passare ai mediomassimi. Il suo record dilettantistico: 335 vittorie e 15 sconfitte. A 26 anni il passaggio nei professionisti. Si è laureato campione indiscusso grazie ai titoli WBA, WBC, IBF e WBO detenuti contemporaneamente. È passato ai pesi massimi nel 2020. È imbattuto nei suoi 19 incontri da professionista.

“Forse suonerà sentimentale – ha aggiunto il pugile- ma la mia anima appartiene al Signore e il mio corpo e il mio onore appartengono al mio paese, alla mia famiglia. Quindi non c’è paura, assolutamente nessuna paura. C’è solo sconcerto … – come può succedere tutto questo nel XXI secolo?“. La boxe gli torna utile per restare calmo e mentalmente preparato. Ad aiutare gli altri che sono nel panico o nervosi. Il manager, in una conversazione separata alla CNN, ha invece enfatizzato come “quando le pallottole volano, a loro non importa se sei un campione del mondo”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.