"Io non l'abbandono"
Omicidio Willy, la fidanzata di Gabriele Bianchi è sicura: “È innocente, mi ha detto che non l’ha colpito”
La sera in cui Willy Monteiro Duarte venne massacrato di botte, lei era stata a cena a Velletri con Gabriele Bianchi, il suo compagno, il fratello Marco e altri amici. Scoprendo ciò che era successo solo alcune ore dopo, all’arrivo della polizia ad Artena, dove lo stava aspettando.
Giovedì 12 maggio Silvia Ladaga ha assistito alla lunga requisitoria dei pm Francesco Brando e Giovanni Taglialatela, nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone, al termine della quale è stato chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi. “Visto come si erano messe le cose me lo aspettavo che il pm chiedesse l’ergastolo, ma Gabriele mi ha detto che non ha colpito lui Willy Monteiro e io a quello che mi ha detto ci credo” ha dichiarato la donna a Repubblica.
“Io non l’abbandono”
Silvia Ladaga ha 30 anni, è figlia di un esponente di Forza Italia e si è lei stessa candidata alle regionali 2018, senza però essere eletta. Dopo la morte di Willy, anche lei ha subito diversi attacchi sul web, ma non ha dubbi sul suo compagno: è innocente. “Ho ricevuto minacce, hanno scritto di tutto, ma io a Gabriele credo”.
Con lui era stata in vacanza a Ponza, aveva aperto un negozio di ortofrutta a Cori, in provincia di Latina. Da lui aspettava un figlio quando è stato arrestato. Un bambino che ora sta crescendo da sola e che porta in visita dal padre a Rebibbia, anche se quello ‘non è il suo mondo’, sottolinea.
La sentenza è prevista tra due settimane e lei è consapevole che il suo compagno potrebbe passare il resto della sua vita in carcere. “Io non l’abbandono” ha assicurato. Ma non lo fa di certo per pietà. “Lo faccio appunto perché credo a quello che mi ha detto Gabriele, alla sua innocenza”.
“Il corpo di Willy usato come un sacco di pugilato”
Secondo i pm l’omicidio del 21enne è stato ‘doloso, volontario e non preterintenzionale’ . I quattro imputati- i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia– hanno ucciso il 21enne senza un perché: “Willy è morto per la follia lucida degli imputati. Per la follia del branco” ha detto al termine della sua requisitoria Francesco Brando.
Massacrato di botte, “sopraffatto dai 4 imputati che lo hanno picchiato selvaggiamente con colpi micidiali, lui con le braccia scese, dicono i testimoni, non tentava nemmeno di reagire, preso a calci e pugni mentre boccheggiava e annaspava a terra, da solo per 50 eterni secondi prima di morire”. Secondi pieni di sofferenza, con il suo corpo, secondo Taglialatela, usato ‘come un sacco di pugilato’.
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