Violenti anche contro gli animali. È questo il giudizio che arriva a seguito degli accertamenti compiuti dai carabinieri della compagnia di Colleferro sui telefoni di Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli accusati, insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte.

Violenza ingiustificata contro animali

Secondo quanto riporta La Repubblica, dall’indagine dei militari degli smartphone dei due campioni di MMA, le arti marziali miste, emergono aspetti inquietanti in merito alla loro personalità. Le indagini integrative disposte dai Pm erano infatti finalizzate a stabilire se gli autori della tragedia di Colleferro avessero compiuto in precedenza altre aggressioni simili a quella subita dal 21enne di origine capoverdiane nel 2020. Ma dall’analisi dei cellulari dei fratelli Bianchi sono spuntati video e foto in cui si vedono i due ragazzi commettere atti di crudeltà nei confronti di animali indifesi, uccisi per gioco e per divertimento.

Adesso sarà la Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone a decidere se ammettere questi atti nel giudizio in corso per l’omicidio di Willy. Determinante sarà quanto emerso dalle indagini, che evidenziano come l’indole violenta dei due fratelli Bianchi, già condannati in primo grado per droga e con numerose denunce alle spalle per lesioni nei confronti di altre persone, sia “una costante”.

Tra queste, anche la crudeltà contro gli animali. Proprio negli smartphone dei due ragazzi sono stati trovati video in cui i Bianchi si “divertirebbero” a uccidere degli animali con particolare crudeltà. In un passaggio degli atti si legge: “Con un’arma da fuoco da caccia alla presenza del Bianchi (Marco, ndr) che riprende con il cellulare in suo uso, viene fatto fuoco su di una pecora, provocando ferite e poi la morte dell’animale in modo piuttosto cruento, causando una sofferenza ingiustificata all’animale, accanendosi su di esso come a provare piacere in quella situazione, ciò a sottolineare la bassa sensibilità dei soggetti nei confronti di quello che normalmente può considerarsi aberrante”.

“Non esiterebbe a usare la violenza”

Anche sui telefonini di Gabriele Bianchi sono stati trovati elementi che mostrerebbero la vocazione alla violenza del ragazzo. In una conversazione avuta con una donna, il campione di MMA parlando di un litigio in un locale, dice: “Nessuno deve mancare di rispetto a me, alla mia donna, alla mia famiglia, ai miei fratelli e ai miei amici“. Sostiene dunque che, “se necessario o se uno dei suoi familiari o amici sono coinvolti in una lite, lui non esiterebbe a usare la violenza e che non è disposto a farsi mettere i piedi in testa da nessuno“.

Gli inquirenti, che indagano sul caso della morte di Willy, hanno passato al setaccio anche alcuni video dove i due fratelli partecipano a incontri di MMA, l’arte marziale mista. “Possiamo immaginare – scrivono gli investigatori – quanto quei colpi possano essere devastanti se inferti su una persona non strutturata fisicamente come poteva essere il giovane Willy“.

 

Andrea Lagatta

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