Trecentosessantacinque giorni senza Willy Monteiro Duarte. Esattamente un anno fa, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, il 21enne di Paliano, che sognava di diventare chef, veniva massacrato di calci e pugni dopo una serata in un locale di Colleferro, in provincia di Roma. Un’aggressione spietata che vede imputati quattro giovani: i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, tutti in carcere tranne Pincarelli che si trova invece ai domiciliari. Per loro l’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.

Il processo è tuttora in corso e venerdì è prevista la deposizione di uno dei testimoni chiave.

La ricostruzione della vicenda

Una serata che sembrava uguale a tante altre. Willy era uscito con degli amici per trascorrere alcune ore nel locale “Due di Picche” nel vicino comune di Colleferro. Ma quello che accade dopo le tre del mattino è contenuto nei verbali di indagine raccolti dalla Procura di Velletri e che ha portato al processo presso la corte d’Assise di Frosinone. Le testimonianze parlano di una banale lite tra un gruppo di giovani che sarebbe nata a causa di alcune frasi rivolte da Pincarelli e Belleggia ad una ragazza, il cui fidanzato aveva cercato un chiarimento.

Una discussione che all’inizio sembra concludersi senza conseguenze fino all’arrivo dei fratelli Bianchi, praticanti di arti marziali ed esperti di Mma soprannominati ‘i gemelli’ per la loro somiglianza, accorsi in difesa di Pincarelli e di Belleggia. I due, scesi dalla loro auto, aggrediscono il primo che si trovano davanti, ossia Willy. Calci e pugni che non gli lasciano scampo: il processo stabilirà, per ciascuno dei quattro imputati, il grado di responsabilità. 

La testimonianza dell’amico

Venerdì prossimo deporrà in tribunale uno dei testimoni principali del processo per l’omicidio di Willy: Samuele Cenciarelli, picchiato a sua volta mentre tentava di fare scudo con il suo corpo all’amico. Come raccontato ai Carabinieri poche ore dopo la morte di Willy, stavano raggiungendo l’auto per tornare a casa quando vengono aggrediti da alcuni ragazzi, tra i quali aveva riconosciuto i due che stavano discutendo poco prima con Federico, amico di Willy. 

Ricordo subito l’immagine di Willy steso a terra, circondato da 4 o 5 ragazzi che lo colpivano violentemente con calci e pugni. Il mio istinto di protezione mi ha spinto a gettarmi addosso a Willy per cercare di proteggerlo dai colpi che stava ricevendo, urlando agli aggressori che io e Willy non c’entravamo niente con quanto era accaduto prima. Le mie richieste sono finite nel vuoto tanto che io stesso sono stato colpito da calci e pugni sempre dagli stessi ragazzi che avevano aggredito Willy. Non riesco a quantificare il tempo dell’aggressione ma posso solo dire che la violenza dei colpi subiti da me e da Willy era inaudita“. 

Infatti, in base all’autopsia del medico legale sul corpo di Willy , cambierà poi l’accusa per i quattro imputati: da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario.

Le iniziative 

Una vicenda che ha provocato profonda commozione e ha visto stringersi intorno ai parenti della vittima intere comunità. Oltre a quella di Paliano, dove il giovane viveva, anche i cittadini di Colleferro dove è avvenuto il violento pestaggio e di Artena, cittadina in cui vivono gli imputati da cui tutti hanno voluto prendere le distanze. I tre comuni si sono costituiti come parte civile nel processo. 

Sono molte le iniziative che, nel corso di questi 12 mesi, sono state portate avanti per mantenere vivo il ricordo di Willy. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ottobre del 2020 ha conferito alla memoria del giovane anche la Medaglia d’oro al valore civile. La sua morte ha portato il Governo a intervenire sulle aggressioni e sulle risse fuori dai locali pubblici, introducendo una misura denominata ‘Daspo Willy‘: chi si rende protagonista di pestaggi viene interdetto da ogni attività pubblica.

Diversi murales con la sua immagine sorridente sono nati in varie parti d’Italia. Un parco di Paliano è stato intitolato a lui: proprio qui oggi verrà celebrata una messa presieduta dal vescovo della diocesi di Tivoli-Palestrina, Mons. Mauro Parmeggiani. Sempre il comune di Paliano ha  inoltre annunciato la pubblicazione di un bando, dal nome “Quel dolce sorriso di Willy”, per la realizzazione di un’opera da installare nell’area. 

In ricordo di Willy

Il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, ha dedicato oggi un lungo post al ricordo del giovane: “Un anno fa, all’alba del 6 settembre 2020, nessuno di noi avrebbe mai immaginato la tragedia con la quale ci saremmo dovuti confrontare, come singole persone e come comunità. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che uno dei nostri figli, il nostro Willy, un ragazzo perbene, generoso e pieno di entusiasmo, che si era appena affacciato alla vita, se ne trovasse invece privato, nella maniera più barbara, da dei meschini balordi. Ucciso a calci e pugni per non aver guardato dall’altra parte, per aver difeso un amico in difficoltà, per aver scelto la pace alla violenza” si legge.

La scomparsa di Willy Monteiro Duarte, in questo primo anniversario, impone ancora a tutti noi, nessuno escluso, una riflessione seria su chi siamo e cosa vogliamo dal futuro, per noi e i nostri cari, consapevoli della necessità di dover costruire insieme quelle condizioni educative, culturali e sociali indispensabili per contrastare i drammi e le derive che purtroppo avvelenano il nostro presente, sempre più povero di vera umanità– continua il sindaco Alfieri- . Oggi, in questa triste occasione, mentre attendiamo la doverosa giustizia dei tribunali, il mio pensiero e le mie preghiere sono rivolte a Willy, a mamma Lucia, a papà Armando, a sua sorella Milena, a tutta la sua famiglia, ai suoi amici e a chi gli ha voluto bene.

Anche il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, ha dedicato un post a Willy e alla sua famiglia.”Siamo convinti che la giustizia farà il suo corso seguendo la verità ed assegnando ai colpevoli la giusta pena; a noi spetta un compito diverso, simile a quello degli educatori e degli insegnanti che spesso continuano ad esercitare da soli il mestiere prezioso dell’accompagnamento dei giovani alla vita. La diffusione della conoscenza, del rispetto, del dialogo e la lotta culturale contro ogni forma di violenza e di discriminazione sono il nostro compito (come istituzioni e come comunità), lo abbiamo riaffermato anche ieri durante la preziosa iniziativa ‘In Cammino Verso’ organizzata dalle associazioni. Siamo vicini, come ogni giorno dell’anno, alla famiglia Monteiro Duarte.”

“Un anno fa a Colleferro una tragedia che colpì tutti noi, la brutale uccisione di Willy Monteiro Duarte“. Queste le parole che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha affidato ai social. “Un ragazzo generoso e altruista privato dei suoi sogni e del suo futuro. Willy voleva fare il cuoco e, in sua memoria, è stata intitolata la sala delle cerimonie dell’istituto alberghiero di Fiuggi. Non possiamo dimenticare questa tragedia. WILLY, non ti dimenticheremo mai” ha concluso.

Roberta Davi

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