Scorrono le immagini sul maxischermo della Corte d’Assise di Frosinone dove è iniziata la deposizione del professor Saverio Potenza, il medico legale che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a calci e pugni la notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro. Lucia, la madre, oggi non è in aula. Lei che era stata sempre presente sempre presente oggi non ha partecipato all’udienza. La corte osserva le immagini dell’autopsia effettuata sul corpo del 21enne in modo da capire la reale entità del pestaggio che lo ha ucciso.  Il volto sembra addormentato, se non fosse per le etichette numerate che segnano le lesioni tra lo zigomo sinistro e la palpebra. Gli organi interni compromessi da una emorragia scatenata dai colpi. Sulle gambe ferite superficiali, riconducibili forse alla caduta a terra.  Nell’aula  le foto vengono spiegate al giudice dal medico legale del policlinico Tor Vergata, che ha eseguito l’esame.

PARLA IL MEDICO LEGALE – “Willy è stato colpito alle spalle, almeno da un colpo che ha danneggiato polmoni e cuore. C’è una lesione importante compatibile con dei traumi posteriori”. Così il dottor Saverio Potenza durante il processo in corso a Frosinone. Il medico legale rispondendo alle domande del pm Giovanni Taglialatela ha spiegato cosa ha trovato sul cadavere: Sei lesioni al volto all’altezza degli zigomi. Segni che sono stati lasciati in momenti e da traumi diversi, compatibili con dei pugni. Almeno 4 pugni diversi”, ha spiegato il medico. A complicare il quadro clinico del cuoco 21enne è stato però un evento traumatico posteriore probabilmente un calcio, – ha spiegato – si tratta di un trauma ‘a fascia’ che ha danneggiato polmoni e cuore proveniente dalla zona posteriore del corpo”. Non solo. Sul corpo di Willi, l’esame autoptico ha svelato altri colpi, uno gravissimo e altrettanto mortale alla carotide e altri non mortali all’addome. Il giovane infatti ha riportato danni al collo e ai fianchi. “Ma quale colpo ha ucciso Willy?”, ha chiesto il pm. “Sia la lesione ai polmoni che quella alla carotide possono averne causato la morte. Il cuore ha smesso di battere per un’insufficienza cardiocircolatoria”, ha risposto Potenza. “Abbiamo trovato segni di traumi contusivi anche alla milza, al diaframma e al fegato”.

L’EPISODIO DEL BACIO CHE HA SCATENATO TUTTO – “Stavo scendendo le scale e un ragazzo mi ha tirato un bacio, mi hanno detto poi che era Pincarelli. Qualcuno lo ha riferito al mio ragazzo, Alessandro, che è tornato indietro e la discussione tra lui e un altro ragazzo con il braccio ingessato, (Belleggia, ndr.) si è conclusa poi con una stretta di mano. Belleggia gli disse: ‘il mio amico lascialo stare, non è in sè questa sera’. Era tutto finito, ma poi quando stavamo andando via ci siamo accorti che uno di noi, Federico (l’amico di WILLY, ndr.), non era più con noi. Siamo tornati indietro e lo abbiamo visto volare dalle scale”. A parlare è la ragazza alla quale uno degli imputati per la morte di Willy fece un apprezzamento, innescando la discussione poi degenerata fino al pestaggio mortale ai danni del cuoco 21enne di origini capoverdiane. “Alessandro ci ha poi detto di andare via, che era arrivato un suv con a bordo alcune persone raccomandabili. Ho visto Willy avvicinarsi, ma non il momento dell’aggressione”

LA DINAMICA DEL PESTAGGIO CONFERMATA DA UN TESTIMONE – In aula un 23enne di Colleferro, tra i testimoni ascoltati questa mattina e già sentito dai carabinieri nove giorni dopo i fatti. Il ragazzo ha detto: “Quella sera ero arrivato al ‘due di picche’ verso le 23, ero con alcuni amici. Intorno alle 2 abbiamo deciso di andare a casa di un amico, ma in quel momento abbiamo sentito apprezzamenti fatti a una delle ragazze che erano con noi. Il suo fidanzato si è girato ed è andato a parlare con Francesco Belleggia e Mario Pincarelli (il primo aveva un braccio ingessato). Tra loro la discussione sembrava pacifica, poi quando tutto pareva finito, abbiamo notato che mancava Federico, il nostro amico, che abbiamo visto cadere a terra. Si è rialzato dicendo di esser stato colpito con un pugno al volto da Francesco Belleggia, che però nel frattempo si era recato nella piazza dei locali. Gli amici lo hanno raggiunto, era insieme a Pincarelli, hanno ripreso a discutere con toni accesi ma non c’è stata nessuna nuova aggressione”. E continua: “All’improvviso ho notato salire una agitazione improvvisa, alcuni miei amici sono venuti verso di me dicendomi di andare via, ed è stato allora che ho visto Willy colpito da calcio al petto da un ragazzo e sbattere contro una panda blu vecchio modello. Sapevo che era intervenuto perché voleva cercare di capire cosa stesse succedendo al mio e al suo amico”.

Riccardo Annibali

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