Finalmente si ricomincia. Dopo lo stop forzato degli ultimi 15 mesi, il 19 giugno segna il “restart day” del vino italiano. A Verona, alle Gallerie mercatali, va in scena OperaWine, la manifestazione internazionale organizzata da Vinitaly in collaborazione con Wine Spectator, la prestigiosa rivista che da dieci anni monitora e premia le migliori cantine italiane.

L’edizione del 2021 ha un carattere antologico: ai 100 produttori scelti ogni anno dalla rivista americana si aggiungono i migliori produttori già selezionati nelle precedenti edizioni. In totale 186 cantine portabandiera dell’Italia nel mondo che incontrano oltre 300 ospiti tra operatori professionali e buyer nazionali ed esteri provenienti da 13 Paesi europei e extra europei, grazie all’impegno organizzativo di Veronafiere-Ice Agenzia. L’evento diventa così la prima grande occasione di relazioni commerciali in presenza. La prestigiosa selezione di Wine Spectator vede in testa alla classifica regionale la Toscana con 47 produttori, seguita da Veneto (23) e Piemonte (20). Sono queste le tre regioni che insieme rappresentano oltre il 68% dell’export del vino tricolore. I vini più premiati a OperaWine sono i rossi con 134 etichette. Ancora una volta la Toscana con 19 Igt e 17 Brunello di Montalcino traina tutto il movimento vitivinicolo nazionale. Subito dopo c’è il Barolo piemontese con 16 etichette. Nelle altre categorie, da segnalare 32 vini bianchi, 17 bollicine e 3 vini passiti.

Il 20 giugno è invece dedicato alla Vinitaly preview che ospita una prima delegazione di cantine italiane per un walk around tasting con quasi 70 cantine, 5 consorzi di tutela (Lambrusco, Lessini Durello, Prosecco, Trentino, Sicilia) e l’associazione delle Famiglie Storiche del vino. L’evento è solo un assaggio della Special edition che si svolgerà in autunno, dal 17 al 19 ottobre a Veronafiere, dopo l’annullamento dell’edizione del 2020 e il rinvio di quella del 2021. «La mappa della domanda di vino italiano sulle piazze internazionali è in grande fermento e registra segnali di risveglio a macchia di leopardo», assicura Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. «Alla crescita del 22% dell’import tricolore in Asia rilevata dall’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor nel primo quadrimestre – continua Mantovani – fa da contraltare il mercato Usa che nello stesso periodo, pur dimezzando la perdita del primo bimestre, accusa una flessione del 12%. Intercettare la ripresa, e con essa nuove quote di posizionamento, è prioritario. In questo scenario Vinitaly è il brand-strumento del riavvio della promozione del vino italiano nei Paesi obiettivo».

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