E’ un numero speciale quello dell’edizione odierna (14 febbraio 2024, mercoledì delle Ceneri) dell’Osservatore Romano. Non solo le parole (molto significative) del cardinale Parolin sull’attacco sferrato a Gaza da Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 (Parolin, dopo i 30mila morti nella Striscia, ha chiesto a Israele di “fermare la carneficina”).

Sull’edizione cartacea del quotidiano, infatti, per la prima volta è apparsa una vignetta che ha il valore di una presa di posizione a firma di Josè Corvaglia: da un lato coloro che sono sotto le bombe (i palestinesi), dall’altro coloro che sperano di tornare a casa dopo oltre quattro mesi nelle mani dei rapitori di Hamas (cittadini israeliani e probabilmente anche di altre nazionalità), con riferimento alle Ceneri per l’inizio del periodo di Quaresima in preparazione della Pasqua.

Ricucire lo strappo che si è verificato dopo le inequivocabili dichiarazioni di Parolin

Mentre l’ambasciata israeliana presso la Santa Sede lancia un duro attacco al Vaticano, definendo le affermazioni di ieri del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, “deplorevoli”, la Santa Sede ribadisce che “la scelta di campo è sempre quella delle vittime” e il diritto alla difesa non giustifica una carneficina. Le diplomazie sono al lavoro per ricucire lo strappo che si è verificato dopo le inequivocabili dichiarazioni di Parolin, a margine dell’annuale incontro per celebrare i patti Lateranensi.

Il Segretario di Stato ribadendo la “condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo” ha reiterato al tempo stesso la “richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30 mila morti non lo è‘”. “Credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza”, ha aggiunto Parolin.

La replica di Israele non si è fatta attendere

Attraverso l’ambasciata presso la Santa Sede, si sottolinea che “qualsiasi osservatore obiettivo non può non giungere alla conclusione che la responsabilità della morte e della distruzione a Gaza sia di Hamas e solo di Hamas. Non è sufficiente condannare il massacro genocida del 7 ottobre e poi puntare il dito contro Israele riferendosi al suo diritto all’esistenza e all’autodifesa solo come un semplice atto dovuto e non considerare il quadro generale”.

A ribadire il pensiero della Santa Sede è l’Osservatore Romano

In un editoriale in prima pagina “Fermare la carneficina”, Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani, rimarca la scelta di campo per le vittime: “e dunque per gli israeliani massacrati in casa nei kibbutz mentre si accingevano a celebrare il giorno della Simchat Torah, per gli ostaggi strappati alle loro famiglie, come per i civili innocenti un terzo dei quali bambini uccisi dai bombardamenti a Gaza. Nessuno può definire quanto sta accadendo nella Striscia un ‘danno collaterale’ della lotta al terrorismo. Il diritto alla difesa, il diritto di Israele di assicurare alla giustizia i responsabili del massacro di ottobre, non puo’ giustificare questa carneficina”. Tornielli oltre a riprendere quanto detto da Parolin ieri, ricorda come il Segretario di Stato, all’indomani del 7 ottobre scorso, parlo’ di “attacco disumano”, il massacro perpetrato dai terroristi di Hamas, ma anche di diritto alla difesa di Israele secondo il parametro della proporzionalità.

Redazione

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