Ulteriori analisi hanno confermato la presenza di una tossina nel corpo
“Pablo Neruda è stato avvelenato da agenti dello Stato cileno”, la verità della famiglia del poeta premio Nobel

Pablo Neruda, poeta cileno premio Nobel, morì il 23 settembre 1973 nella clinica Santa Maria di Santiago, 12 giorni dopo il colpo di Stato del generale Augusto Pinochet che rovesciò il presidente Salvador Allende. Per 40 anni, la causa ufficiale della sua morte è stato un cancro alla prostata metastatico, sino a quando il suo ex autista non ha dichiarato che era stato avvelenato, testimonianza che è stata alla base della causa intentata dal Partito comunista del Cile. E così che la sua famiglia è andata alla ricerca della verità e ha fatto una scoperta: il poeta sarebbe stato avvelenato attraverso l’iniezione del batterio clostridium botulinum. Morto dunque per avvelenamento.
A sostenerlo è il nipote del poeta, Rodolfo Reyes, in una intervista con il quotidiano “El Pais” sulla base di un’indagine condotta da un gruppo di esperti internazionali che ha analizzato il batterio trovato nel suo corpo nel 2017. “Adesso sappiamo che il clostridium botulinum non avrebbe dovuto essere presente nelle ossa di Neruda e che è stato assassinato nel 1973 da agenti dello Stato cileno”, ha detto il nipote Rodolfo anticipando la diffusione pubblica dei risultati delle analisi annunciata inizialmente per il 3 febbraio. Poi il primo rinvio che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato giustificato dai gravi incendi che hanno colpito il Cile e mandato in tilt la connessione internet con cui il “panel di esperti” stava comunicando da remoto.
Poi è venuto fuori che in realtà la vera motivazione del nuovo rinvio al prossimo 15 febbraio. Il nipote di Neruda ha anticipato di 24 ore la diffusione della nuova verità nelle mani della famiglia. In realtà, a quanto risulta, gli esperti che stanno analizzando il possibile avvelenamento sono in disaccordo. Devono stabilire se il batterio trovato nell’organismo del poeta nel 2017 è tossico, e quindi provare o smentire il suo omicidio per ragioni politiche.
La morte del poeta sin da subito destò sospetti. Celebre la frase che pronunciò durante una perquisizione da parte dei militari: “Guardatevi in giro, c’è una sola forma di pericolo per voi qui: la poesia”. Quaranta anni doo la sua morte fu riesumata la salma del poeta dalla sua tomba sulla spiaggia di Isla Negra per consentire nuove indagini scientifiche e quattro anni dopo è stato trovato il batterio in un molare.
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