«Non ho mai mendicato favori ad alcuno, tantomeno a Palamara». È quanto ha dichiarato in una nota il procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini. Per poi aggiungere: «La mia coscienza di uomo e di magistrato in quanto sempre e soltanto condizionato dalla legge è totalmente serena». Si è, dunque, chiarito il “giallo” di queste settimane: il Marco Mescolini pm che ha intasato nel 2018 di messaggi il cellulare di Luca Palamara, l’ex zar delle nomine al Csm, è un suo omonimo. Diversi magistrati erano caduti nel medesimo errore facendo il nome di “Mescolini” – l’omonimo – a Palamara.

Nei giorni scorsi Il Riformista aveva riportato una chat fra Palamara e Roberto Ceroni, pm a Bologna e referente di Unicost nel distretto, in cui comparivano i nomi di alcuni magistrati che dovevano essere nominati in incarichi direttivi. Fra cui, appunto, l’omonimo di Mescolini.

«Si tratta di posti sui quali mi si chiede costantemente aggiornamento e che per noi rivestono importanza assoluta», aveva sottolineato Ceroni nei primi mesi del 2018. Sempre nello stesso periodo, Gianluigi Morlini, giudice a Reggio Emilia, poi eletto consigliere del Csm di Unicost e costretto lo scorso anno alle dimissioni per aver partecipato al celebre incontro notturno dell’hotel Champagne con Cosimo Ferri e Luca Lotti, ricordava a Palamara: «Caro Luca: come immagini sono pressatissimo da Mescolini: cosa devo dirgli?».

E lo zar delle nomine rispondeva: «Grande Gigi parlato stasera con Mescolini al quale ho chiarito tutta la situazione». La chat fra l’omonimo dell’attuale procuratore di Reggio Emilia e l’ex presidente dell’Anm è lunghissima. I messaggi sono centinaia. «Ti ho fatto mail con alcune idee per il parere plenum. D’ora in poi sto zitto. E aspetto. Grazie», scriveva a fine febbraio del 2018 l’omonimo di Mescolini, per poi aggiungere: «Su Reggio fai di tutto per chiudere se puoi. È importante per tutto». «Grande Marco faremo il possibile ma tutto sotto controllo anche se non votiamo oggi», la risposta di Palamara.

E ancora Mescolini (omonimo): «Non ti romperei se non fosse vitale». Dal mese di marzo e fino al giorno del voto finale in Plenum per l’incarico di procuratore di Reggio Emilia, avvenuto a luglio, Mescolini, sempre l’omonimo, inizia a tempestare di messaggi Palamara per avere informazioni. Quasi tutti dello stesso tenore i messaggi: «Caro Luca ci sono novità? Problemi? tempi ? Grazie»; «Quando puoi aggiornami… tanto io sono sempre in udienza con quel deficiente del presidente del tribunale che fissa pure il 3 aprile…. comunista….»; «Caro Luca hai qualche idea sui tempi ? Grazie per ogni informazione. Un abbraccio»; «Se hai un attimo in questi giorni ti chiamo. Dimmi tu quando non ti disturbo»; «Questa sett può succedere qualcosa per mia pratica?»; «Ma ci sono probl o solo questioni burocratiche per terminare graduatorie?».

Palamara, serafico, risponde: «Il tutto è finalizzato a tutelarti al massimo». Mescolini (omonimo), non è però tranquillo. E riparte alla carica: «Ma come stiamo andando ? Scusami ma sono confuso…. dimme na parola….»;

«Carissimo, controlla che Forteleoni (Luca, consigliere del Csm in quota Magistratura indipendente. All’epoca per la Procura di Reggio Emilia aveva caldeggiato Alfonso D’Avino, poi nominato procuratore di Parma, ndr) non tenga fermo tutto…. scusa l’invadenza ma la zona ‘cesarini’ è sempre più temibile»; «News?»; «Hai novità?Possiamo sentirci?»; «Senza fretta dimmi come siamo messi… appena puoi…. ciao»; «Appena puoi ci sentiamo… senza fretta… quando ti vien comodo… sto entrando in galera…quindi magari ti chiamo io dopo 18.30 se non disturbo»; «Scusami andiamo al plenum del 4 (luglio 2018, ndr) o si slitta ancora?».

Palamara, oltre ad essere stato un top player delle nomine a piazza Indipendenza, doveva fornire anche supporto psicologico. Scrive Mescolini (omonimo) qualche giorno prima del voto in Plenum: «Stiamo tranquilli per mercoledì ? Lo so che se non ti sento è perché non ci stanno novità…. ma sentirti mi aiuta sempre. Buona domenica». E la notte prima del voto: «Ti vengo a trovare e ti porto la maglietta di PAL RE DE ROMA…»; «Parla tu con Galoppi (Claudio Maria, all’epoca altro consigliere del Csm in quota Magistratura indipendente, ora assistente giuridico del presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, ndr)… o Forteleoni… non cambia nulla se si sposta uno al mattino… scusa l’invadenza (le magliette raddoppiano: una estiva e una invernale…)». Fino al liberatorio, per Palamara, annuncio: «Ci siamo!!!!! Hai vinto!!!!». Risposta di Mescolini (omonimo): «Grazie Luca… ti son debitore di mille indecisioni mie e timori… grazie per la vicinanza e l’affetto. Un abbraccio». Ancora Palamara: «Dobbiamo festeggiare per bene. Come piace a noi». Laconica la risposta dell’appena nominato procuratore di Reggio Emilia: «Grazie grazie oggi sono confuso. Ti abbraccio forte».