Si è aperto ed è stato subito rinviato al 15 settembre, a Palazzo dei Marescialli, il procedimento disciplinare a carico dell’ex presidente dell’Anm e pm di Roma Luca Palamara. Un rinvio deciso per l’assenza, per impedimenti personali, del presidente titolare del collegio, il laico M5S Gigliotti. Il collegio era infatti presieduto dal supplente Basile, laico della Lega.

Il collegio presieduto da Emanuele Basile deve giudicare, oltre al pm finito al centro del cosiddetto ‘scandalo nomine’, i cinque ex consiglieri togati del Csm coinvolti, che oggi sono tra gli incolpati: Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Luigi Spina.

Tra gli accusati, in una terza tranche di procedimento disciplinare, anche Cosimo Ferri, magistrato e parlamentare di Italia Viva. Il collegio della sezione disciplinare esaminerà il 15 settembre anche la richiesta alla Camera dell’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni a carico di Ferri.

Per rispettare le norme di distanziamento anti-covid l’udienza si tiene nella sala conferenze di Palazzo dei Marescialli. Rinviati a settembre anche i procedimenti contro gli altri magistrati coinvolti.

DAVIGO NON SI ASTIENE – In risposta alla richiesta di astensione avanzata dalla difesa Palamara per Pier Camillo Davigo, che fa parte del collegio giudicante, il consigliere evidenzia: “Non ravviso alcun motivo di astensione”. Tutto rinviato a settembre dunque, per decidere sulla richiesta di ricusazione prima di entrare nel merito.

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