Le rivelazioni
Papa Francesco: “Ratzinger mi difese da alcuni cardinali, cercarono di usarmi. Da Gaenswein solo bugie sui miei confronti”. E anticipa la decisione sulla sua sepoltura
“El sucesor” è il titolo del libro del giornalista Javier Martinez-Brocal in uscita domani in Spagna, in cui Papa Francesco analizza il suo rapporto con Ratzinger e l’eredità del pontificato. Un’occasione per replicare alle critiche sul funerale di Benedetto XVI gestito in pieno da monsignor Gaenswein, e per raccontare in profondità il legame tra i due Papi, a partire dall’elezione del tedesco nel 2005 a cui Francesco contribuì notevolmente.
La difesa a Papa Benedetto XVI
Francesco dipinge Benedetto come “un grande, non attaccato al potere”, commentando la sua rinuncia come un segnale di grande onestà. I due ebbero un dialogo profondo nella residenza di Castel Gandolfo, dove discussero della questione degli abusi, fino a concordare l’allontanamento di alcune persone. Una delle tante iniziative di Francesco assieme e quelle di prosecuzione del lavoro di ‘pulizia’ che Ratzinger iniziò allo scoppio dello scandalo Vatileaks.
La morte di Ratzinger e il libro di Gaenswein
Ma una parte importante del volume è dedicata anche al libro di Gaenswein, intitolato “Nient’altro che la verità”. A detta di Papa Francesco, il Monsignor ha dimostrato “mancanza di nobiltà e umanità”. “Mi hanno provocato un grande dolore. La pubblicazione dello scritto nel giorno del funerale di Benedetto mi ha messo sottosopra e ha raccontato cose non vere sul mio conto, è molto triste. Naturalmente non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato”.
Quando Benedetto difese Francesco
“Alcuni andarono da Benedetto raccontandogli che io dicevo eresie”, ha proseguito nel suo racconto Francesco. “Si trattava di opinioni sulle unioni civili. Lui li ascoltò e con autorevolezza li aiutò a distinguere le cose, tra matrimonio cristiano e unioni civili. “Disse loro: ‘questa non è una eresia’. Come mi difese!”
Francesco svela le sue volontà sul rito funebre
Nel volume, il Papa rivela anche le sue volontà nel giorno del suo rito funebre: sarà semplificato; vorrà essere esposto nella bara “con dignità ma come ogni cristiano” e non su un catafalco. Prassi eliminata anche per il futuro, di cui ha già parlato con il cerimoniere. “Il rituale attuale era sovraccaricato”. Mentre sulla cerimonia ha già dato indicazioni, con una veglia anziché due e nessuna cerimonia per la chiusura della bara. Sarà sepolto a Santa Maria Maggiore: il luogo è stato già confermato in una stanza dove sono conservati i candelabri. Una Basilica che gli è cara da prima che diventasse Papa.
La manovra del 2005: Francesco usato per ostacolare l’elezione di Ratzinger
In un’altra anticipazione del libro, Francesco racconta di aver bloccato una manovra tesa a impedire nel 2005 l’elezione di Papa Ratzinger. Bergoglio era allora arcivescovo di Buenos Aires, e in quell’anno riuscì a raccogliere 40 voti su 115, sufficienti a far cadere la candidatura del cardinale tedesco. “Ma volevano proporre il mio nome solo per bloccare la sua elezione e poi negoziare un candidato diverso. Mi stavano usando. Quando me ne accorsi dissi ad un cardinale che avrei dichiarato pubblicamente di non accettare. Lui era il mio candidato. Era la persona giusta dopo il pontificato di Giovanni Paolo II, uno come me – ad esempio -, uno che fa troppo casino, non sarebbe stato adatto. Riguardo quell’episodio i cardinali giurarono di non rivelare quello che succede nel Conclave, però i Papi hanno la licenza di raccontarlo”.
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