I maltrattamenti
Parete (Caserta), la maestra che picchiava i bambini incastrata dalle microspie di una mamma: sospesa per 12 mesi
Le indagini sono state avviate dai carabinieri, in collaborazione con la Procura di Napoli Nord, a seguito della denuncia presentata dalla donna
Un’insegnante di una scuola dell’infanzia privata a Parete, nella provincia di Caserta, è stata oggetto di un provvedimento di sospensione per dodici mesi dall’attività lavorativa, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord.
Le accuse, rinforzate da prove schiaccianti, riguardano maltrattamenti inflitti ai giovani alunni affidati alla sua cura, includendo schiaffi sul viso e sul corpo, spintoni, calci, strattoni e offese verbali quali “scemo” o “cretino”. Le indagini sono state avviate dai carabinieri, in collaborazione con la Procura di Napoli Nord, a seguito della denuncia presentata da una madre.
Il bambino aveva raccontato a casa i terribili fatti nel giugno scorso, poco dopo la signora, allarmata dalla confessione, aveva contattato altre mamme dei compagni di classe, trovando conferma dalle testimonianze dei bambini che il piccolo ed altri venivano sistematicamente maltrattati.
La donna aveva nascosto un registratore nel vestito del figlio, ottenendo prove che confermavano i suoi sospetti: dall’analisi dei file audio è emerso chiaramente che una voce femminile rivolgeva insulti (“scemo”) e si poteva udire il suono di uno schiaffo. Gli episodi registrati includevano anche strattonate violente e tirate di capelli. Soltanto il recente provvedimento di custodia cautelare è stato in grado di fermare l’insegnante.
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