E’ stato pubblicato l’atteso rapporto di Sue Gray, l’incorruttibile funzionaria britannica ultrasessantenne che conduce l’inchiesta sul Partygate, lo scandalo delle feste a Downing Street in pieno lockdown. La donna –  che per i parlamantari britannici è colei che governa davvero il Paese – rischia di annientare il destino politico del premier britannico Boris Johnson.

Nell’analisi lunga 12 pagine, Sue Gray stronca il governo del partito consevartore, sottolineando una “mancanza di leadership e mancanza di adeguato giudizio” sia a Downing Street che nell’ufficio di gabinetto. Il giudizio di Gray è negativo: i comportamenti durante questi incontri sono difficili da giustificare. “Durante la pandemia, quando il governo chiedeva ai cittadini di accettare restrizioni di enorme portata, i comportamenti avvenuti durante questi incontri conviviali sono difficili da giustificare”, si legge.

Nero su bianco Gray, che ha già avuto modo di interrogare il primo ministro Johnson, condanna l’atteggiamento che i membri di Downing Street hanno avuto durante il lockdown a causa della pandemia di coronavirus: durante le restrizioni nel corso della prima ondata di Covid che ha colpito il paese, al numero 10 di Downing Street non si sarebbe dovuto organizzare alcun tipo di incontro. “Si ha la sensazione che non si sia tenuto in considerazione ciò che stava accadendo in tutto il Paese durante la pandemia nel valutare se questi incontri conviviali dovessero avere luogo. Non si è considerato i rischi che presentavano per la salute pubblica e come avrebbe potuto prenderli la gente”. E’ uno dei passaggi delle conclusioni del rapporto finale di Gray, che condanna il “consumo eccessivo di alcol” nella sede del governo.

“Almeno alcuni dei raduni in questione rappresentano una grave mancanza nell’osservare non solo gli alti standard che ci si attendono da coloro che lavorano nel cuore del governo, ma anche degli standard che ci si attendeva all’epoca dall’intera popolazione britannica”, si legge ancora nel documento, che sarà oggetto dell’intervento che il premier Johnson farà alla Camera dei Comuni nel pomeriggio.

Dal rapporto emergono anche dettagli imbarazzanti per il premier britannico. E sicuramente faranno indignare la Regina Elisabetta. Secondo l’analisi, una valigia piena di alcolici è stata portata a Downing Street durante una festa avvenuta la sera prima dei funerali del consorte della Regina, il principe Filippo. Durante lo stesso party, l’altalena del figlio di Boris Johnson, che si trovava in giardino, è stata spaccata durante i festeggiamenti.

Nel delineare un profilo di irresponsabilità dell’esecutivo, Gray ha puntato il dito anche su chi ha osservato un atteggiamento di omertà o di incapacità nel denunciare quanto stava accadendo a Downing Street, mentre i cittadini vivevano una vita condizionata da stringenti limitazioni.

La funzionaria britannica, nel corso del suo lavoro di inchiesta, ha però avuto le mani legate. Le indagini sono parallelamente condotte anche da Scotland Yard. Tuttavia Gray ha affermato nel rapporto di aver esaminato 16 incontri, fra il 2020 e il 2021, alcuni dei quali si sono tenuti nello stesso giorno. Almeno 12 di questi incontri sono oggetto di indagine da parte della polizia inglese: tra questi spicca anche la festa di compleanno di Boris Johnson, tenutasi il 19 giugno 2020 nella Cabinet Room a Downing Street, per presunta violazione delle regole anti-Covid.

Ma nel rapporto viene fatta un’affermazione molto importante che potrebbe avere ricadute sul futuro del premier conservatore: “C’è un insegnamento significativo da trarre da questi eventi che devono essere affrontati immediatamente in tutto il governo. Per questo non è necessario attendere la conclusione delle indagini di polizia”.

Il premier Johnson dovrà quindi affrontare la bufera che si sta scatenando in parlamento. E difficilmente riuscirà a sedarla. Dall’analisi della funzionaria britannica, il primo ministro Johnson ne esce a pezzi.

Redazione

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