Il podcast del direttore
Patto di Stabilità, la figuraccia dell’Italia in Europa: il voto da campagna elettorale per non distruggere alleanze
Quanto accaduto ieri con il voto per il Patto di Stabilità, è una brutta figura dell’Italia in Europa. L’episodio è simbolicamente grave perché indica una cultura, una disposizione d’animo, un modo di atteggiarsi nei confronti della cosa pubblica deplorevole. Il Parlamento Europeo ha infatti sancito con un voto finale l’approvazione del nuovo patto di stabilità, una riforma delle regole di bilancio dell’Europa che i Paesi dovranno rispettare per mantenere i conti pubblici in ordine e non accumulare troppi debiti e noi sappiamo quanto sia grave e serio il problema del nostro debito pubblico. Con la nuova riforma approvata queste regole sono state modificate per renderle più flessibili. Così i Paesi con debito pubblico superiore al 60% del loro PIL dovranno presentare dei piani nazionali per ridurlo gradualmente.
Queste misure sono state discusse a lungo con una partecipazione attiva e positiva dell’Italia per contribuire al risanamento delle finanze e stimolare la crescita economica. Un patto predisposto e presentato da Paolo Gentiloni, poi approvato dal governo Meloni nel dicembre 2023. Tutta la politica italiana, quindi, ha votato e voluto questo accordo. Ieri però tutti i parlamentari italiani, hanno votato contro o si sono astenuti. Tutti eccetto tre. I motivi sono soltanto interni, per fare campagna elettorale per non trovarsi con il fronte scoperto davanti ai partiti alleati. Lo ha fatto la stessa Lega, che trascurando il ruolo di Giorgetti lo lascia a terra. Lo spettacolo di ieri è stato vergognoso, ha dimostrato che l’Italia non si fa carico delle sue responsabilità in sede europea, e pensa di poter agire e muoversi come se nulla fosse. Il Parlamento europeo ha comunque approvato la riforma del Patto di Stabilità con larga maggioranza, e quindi, dopo le elezioni, le regole dovranno valere anche per l’Italia: il risultato è semplicemente una brutta figura.
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