Lo vogliono morto. Alfredo Cospito l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso è stato ritrasferito nel carcere di Opera dal reparto detenuti dell’ospedale San Paolo e non ha più la macchinetta che monitorava il cuore costantemente. Cospito ha confermato a uno dei suoi legali Margherita Pelazza nel colloquio di ieri mattina che da venerdì scorso non assume più il potassio e ha smesso di prendere anche lo zucchero limitandosi ad acqua e sale. “È apparso lucido e convinto” aggiunge il legale.

L’avvocato Flavio Rossi Albertini che incontrerà il suo assistito nella giornata di oggi per fare il punto della situazione parla di “trasferimento inaspettato: è preoccupante soprattutto perché in carcere non ha a disposizione l’attrezzo per vigilare sul cuore”. Rossi Albertini spiega che ieri è stato l’ultimo giorno in cui ha assunto un po’ di zucchero e che da venerdì ha rinunciato pure all’orzo. ”Dicono che ha preso un po’ di peso, sarà lo zucchero preso in precedenza o il fatto che lo pesano sempre vestito con diversi maglioni che indossa per tutelarsi dal freddo e con le scarpe – sono le parole del legale – Dice che si sente un pochino più stanco specialmente dopo aver tolto il potassio, il morale è alto”.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari spiega che la salute del recluso è sempre monitorata anche in carcere e che il miglioramento delle sue condizioni ha consentito il trasferimento in carcere. “Il regime del 41bis – ha concluso – non ha finalità inutilmente afflittive e lo Stato non fa passi indietro davanti ai violenti”. Dai siti della cosiddetta galassia anarchica sale la protesta. “Se qualcuno oggi spera di mettersi al riparo dalla nostra rabbia – si legge in un testo – si sbaglia di grosso. Siete tutti responsabili…”. Gli anarchici chiamano in causa “lo Stato nella sua interezza” e ricordano che la conferma del 41bis è arrivata scavalcando la richiesta del procuratore generale della Cassazione che dovrebbe rappresentare la pubblica accusa secondo i riti della giustizia borghese. “Volevano ammutolire il compagno ma le sue parole i suoi comportamenti dicono che non ci sono riusciti” è la conclusione del ragionamento.

Suor Monia Alfieri cavaliere al merito della Repubblica volto di molte trasmissioni televisive paladina delle scuole paritarie invece denuncia “la strumentalizzazione del caso Cospito legata al clima che si è instaurato in seguito all’inserimento del Governo presieduto da Giorgia Meloni perché la sua coalizione ha vinto le elezioni. Cospito si trova in carcere per reati molto gravi dai quali non ha mai pensato di prendere le distanze”. Insomma siamo sempre lì. Cospito in pratica non si è pentito e dunque è possibile applicare il carcere duro anche al di là della ratio della legge che lo aveva istituito. Nella giornata di oggi, dopo l’incontro che Alfredo Cospito farà con l’avvocato Flavio Rossi Albertini, sapremo se ci saranno cambiamenti sia nei comportamenti del detenuto sia nella strategia difensiva.