La popolazione mondiale è cresciuta, a ritmi senza precedenti, ed è arrivata a otto miliardi di persone. La stima registra una curva vertiginosa: nel 1950, solo 70 anni fa, sulla Terra si contavano 2,5 miliardi di abitanti. Il promemoria delle Nazioni Unite in occasione del 15 novembre parla di un risultato che mette il mondo davanti alla “responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta” frutto di “un graduale aumento della durata della vita grazie ai progressi della sanità pubblica, dell’alimentazione, dell’igiene e della medicina”.

Le Nazioni Uniti nel rapporto “World Population Prospects 2022” parlano dunque di “sfide formidabili” soprattutto per i Paesi più poveri e in via di sviluppo. È proprio in questi infatti che si concentra la maggior parte della popolazione.  Se “fino al 1800 il mondo contava meno di un miliardo di abitanti, sono bastati 12 anni per passare da 7 a 8 miliardi”. Il trend è impressionante.

Le Nazioni Unite ora prefigurano un rallentamento, perché per arrivare a 9 miliardi di abitanti del pianeta, bisognerà attendere il 2037. Al 2100 gli abitanti saranno compresi tra gli 8,9 miliardi e i 12,4 miliardi. Distribuiti in modo diseguale. L’Africa è il continente con la più alta natalità al mondo. “La Nigeria, ad esempio, raddoppia ogni 28 anni la sua popolazione, con un tasso di crescita annuo del 2,5%. Vuol dire che in un futuro non lontano 1 bambino ogni 13 sarà nigeriano. L’Italia, come gran parte della Vecchia Europa, ha al contrario un tasso di natalità negativo. Siamo fermi a 1,25 bambini per coppia”, il commento di Letizia Mencarini, professoressa di Demografia all’Università Bocconi di Milano.

Secondo l’Onu l’India sostituirà nel 2023 la Cina come Paese più popoloso del mondo mentre fino al 2050 più della metà del previsto aumento della popolazione sarà concentrato in otto Paesi: ovvero tra Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Pakistan, Filippine, Egitto, Etiopia, India, e Repubblica di Tanzania. Le “grigie” società occidentali intanto traineranno la quota della popolazione mondiale di età pari o superiore a 65 anni dal 10% attuale al 16% nel 2050.

E tutto il quadro, le prospettive, i calcoli per il futuro mettono il mondo davanti a sfide epocali: sui consumi e lo sfruttamento delle risorse del pianeta Terra. I campanelli d’allarme più pressanti riguardano il consumo del suolo, la perdita della biodiversità, l’inquinamento atmosferico. E ovviamente il cambiamento climatico. Le persone che soffrono la fame al 2021 erano risultate essere 828 milioni e il dato era stato dato in aumento.

“La popolazione del nostro pianeta ha superato una nuova soglia. Questa pietra miliare mette nella giusta prospettiva il significato di questa conferenza sul clima. Come risponderemo quando il ‘Bambino 8 miliardi’ sarà grande abbastanza da chiedere: ‘Cosa avete fatto per il nostro mondo – e per il nostro Pianeta – quando ne avevate la possibilità?’”, aveva chiesto alla recente Convenzione sul clima a Sharm el-Sheikh in Egitto il segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.