I temi del rientro d’autunno sono tanti e scottanti
Politica rimandata a settembre e scoppia il giallo dell’estate
Come fosse il Preside davanti agli studenti pronti a festeggiare la fine dell’anno scolastico, ieri Ignazio La Russa ha salutato i senatori riuniti per l’ultima volta, prima di settembre. “Mi auguro che troverete anche un’occasione per qualche giorno di riposo. Buone vacanze a chi le può fare”, ha detto Ignazio La Russa. Se a fine anno scolastico si festeggia improvvisando battaglie di gavettoni d’acqua, la reazione dei senatori è stata più composta. Ma non meno sollevata.
Dall’ottobre scorso, quando la legislatura si è insediata, ne è già passata di acqua sotto ai ponti. È nato il primo governo a trazione destra-destra e tanti neoeletti nelle file di FdI hanno fatto il doppio salto carpiato a Palazzo Chigi. Il Pd ha eletto come segretaria la leader del gruppetto dei contestatori di “Occupy Pd”, che ha stravolto incarichi e capigruppo. Provocando la fuoriuscita di importanti esponenti tra i quali il senatore Enrico Borghi, passato a Italia Viva. È morto Silvio Berlusconi, stella polare del centrodestra degli ultimi trent’anni e senatore in carica. Le suppletive si votano a Milano tra poco. E il Senato è rimasto perfino chiuso un giorno per suicidio: per la prima volta un senatore nel pieno dell’attività parlamentare si è tolto la vita a Palazzo Madama. Nove mesi che sembrano due anni, a raccontarli per punti.
Tanto lavoro anche per Montecitorio, che nelle ultime due settimane ha visto un’autentica cavalcata degli iter legislativi da approvare con urgenza. Solo nel recente periodo le tante tensioni per il caso Delmastro-Donzelli. Le frecciate “amiche” della Lega e di pezzi di FdI verso il ministro Nordio. La replica della ministra Daniela Santanché alla mozione di sfiducia di Pd, M5S e Avs. Ma è nell’ordinaria amministrazione che le Camere si sono spese di più. Il ricorso del governo ai decreti-legge ha imposto alle Camere un’agenda di ratifiche e approvazioni continue. E per chi ricorda la leader di FdI all’opposizione, Giorgia Meloni, inveire contro il facile ricorso alla fiducia, sarà interessante prendere nota di un numero: 13, che magari porta fortuna ma nel nostro caso rappresenta il numero di votazioni di fiducia richieste dal governo alla Camera. Il ricorso d’altronde non segue i numeri di cui gode la maggioranza ma le esigenze di calendario.
La scadenza dei provvedimenti sui cui è stata posta la fiducia. Delle 13 questioni di fiducia presentate alla Camera una è stata posta sull’approvazione del disegno di legge di Bilancio, che deve ottenere il via libera del Parlamento entro il 31 dicembre di ogni anno, e le altre 12 su disegni di legge di conversione di decreti-legge. E passando da una corsia veloce all’altra, Montecitorio ha visto approvare in questi ultimi giorni, al fotofinish, i provvedimenti più urgenti. Martedì scorso è stato approvato il decreto Infrazioni, nello stesso giorno in cui il ministro Fitto ha svolto le sue comunicazioni sul Pnrr. Mercoledì è stata approvata una mozione di maggioranza sulla strage di Bologna. Giovedì si è votato per la questione sospensiva sul salario minimo, rimandato a settembre. Ieri l’approvazione della delega fiscale, che il giorno prima era passata al Senato. I numeri ci sono: 184 sì, 85 contrari (“Una riforma storica!”, ha gioito il viceministro al Mef, Leo).
Proprio come gli ultimi compiti da consegnare per poter passare qualche settimana di vacanza in famiglia e tornare sui banchi di scuola, pardon: del Parlamento a settembre. I temi del rientro d’autunno sono tanti e scottanti. Il dibattito sulla legge sull’oblio oncologico ha visto protagonista Maria Elena Boschi, che si è impegnata per la sua approvazione alla Camera. La legge, che ha avuto il via libera all’unanimità a Montecitorio, assicura che alla guarigione clinica corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione. A settembre sarà incardinata a Palazzo Madama. Ancora con i piedi nel fango il Dl 5 Luglio, n.88, recante “Disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023”.
La sua conversione in legge è incardinata anch’essa per settembre. Il decreto n.98 è invece stato convertito in legge, e riguarda un’altra novità di stagione: “Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento”. Al superamento dei 35 gradi per alcune tipologie di aziende si potrà ricorrere a misure compensative che permetteranno di sospendere il lavoro. Ed ecco votare al fotofinish anche il Dl “Pa” con l’avvio di un assumificio vero e proprio, basato più sulla quantità che sul tanto decantato merito. Il caso di Piero Fassino, che a Montecitorio ha sventolato la sua busta paga da parlamentare, ha rinfocolato gli animi e prenotato uno spunto per le chiacchiere sotto l’ombrellone.
Ma è il senatore Matteo Renzi a dare nuovo impulso al dibattito estivo. Prima di congedarsi per la pausa estiva dà vita all’iter per l’approvazione della grande riforma, l’elezione diretta del premier che vedrebbe il cittadino arbitro. E prepara per il ritorno in Aula una iniziativa parlamentare incisiva sulla “giustizia giusta”, adesso che è diventato membro della Commissione Giustizia al Senato.
Era quasi ora di suonare la campanella e lasciare i palazzi della politica quando è esploso lo scandalo dei dossieraggi a carico di parlamentari e giornalisti. Un caso inquietante sul quale indaga la Procura di Perugia. Il giallo dell’estate è servito, si va ad aprire gli ombrelloni. I lavori in Aula riprendono martedì 5 settembre alle ore 15. Tra un mese esatto.
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