Prima Kherson, poi Lugansk. Il Presidente russo Vladimir Putin si è recato in visita in Ucraina, nei territori occupati dalle truppe russe, a oltre un anno dall’invasione lanciata il 24 febbraio 2022 che aveva definito “operazione speciale di denazificazione e smilitarizzazione”. A farlo sapere l’agenzia Ria Novosti, il servizio stampa del capo dello Stato Russo. Il Cremlino ha diffuso anche un video in cui mostra Putin in visita ai quartieri generali nelle zone occupate.

“Vladimir Putin presso il quartier generale del gruppo di truppe Dnepr nella regione di Kherson ha ascoltato i rapporti del comandante delle forze aviotrasportate, il colonnello generale Mikhail Teplinsky, il comandante del gruppo di truppe Dnepr, il colonnello generale Oleg Makarevich e altri capi militari”. Le immagini mostrano Putin che scende da un elicottero e saluta i militari. È la seconda visita di Putin in una zona occupata in Ucraina dopo quella di Mariupol dello scorso 19 marzo.

Il Presidente russo ha chiesto ai militari di esprimere la loro opinione sulla situazione militare nelle zone di Kherson e Zaporizhzia. “Non voglio distrarvi dai doveri diretti relativi al comando e al controllo. Stiamo lavorando in modo professionale, brevemente ma concretamente. È importante per me sentire le opinioni su come si sta sviluppando la situazione, ascoltare, scambiare informazioni”, ha detto Putin.

Il Presidente russo dopo la base militare nella regione di Kherson ha visitato il quartier generale della Guardia nazionale “Est” nella Repubblica popolare di Lugansk (Lpr). È la sua prima visita nella Repubblica popolare di Lugansk. “Vladimir Putin ha ricevuto rapporti dal colonnello generale Alexander Lapin e da altri alti ufficiali sulla situazione in questa regione”, ha dichiarato la Tass, l’ufficio stampa del Cremlino che comunque non ha specificato la data della visita.

È esploso intanto il caso di due mercenari del gruppo Wagner che hanno confessato a Gulag.net, organizzazione russa per i diritti umani, che membri della milizia hanno ucciso bambini a Bakhmut e Soledar. Azamat Uldarov, ha dichiarato di aver “sparato alla testa a una bambina di 5 anni. Ho eseguito l’ordine con questa mano, ho ucciso i bambini, compresi i bambini di cinque anni”. Con lui Alexei Savichev ha confessato i dettagli sull’esecuzione di oltre 20 bambini e adolescenti ucraini, l’esplosione di una fossa con più di 50 prigionieri feriti e la “pulizia” di edifici residenziali attraverso l’uccisione di tutti, compresi i bambini.

I due hanno accusato il capo della milizia Yevgeny Prigozhin di aver ordinato le esecuzioni. Un ordine per il quale tutti coloro che hanno più di 15 anni dovevano essere fucilati in una volta sola, senza una parola. Sono state uccise 20-24 persone, di cui 10 avevano 15 anni“. Prigozhin ha smentito tutto. “Riguardo alle fucilazioni di bambini, naturalmente nessuno spara mai a civili o bambini, nessuno ne ha bisogno. Siamo andati lì per salvarli dal regime in cui si trovavano“. A fare il giro del mondo anche la notizia dei 25 anni di carcere inflitti all’oppositore russo Vladimir Kara-Murza, accusato di aver criticato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.