Tutti i giornali italiani hanno rilanciato l’allarme del ministro Guido Crosetto. L’Italia – la nostra nazione – è sotto attacco militare. Nell’ignavia generale e disfattista. L’attacco è mosso dai russi attraverso la Brigata Wagner che mentre agisce sul versante ucraino in alcune modeste operazioni di guerra guerreggiata, muove il grosso delle sue forze in Africa per spingere verso l’Italia centinaia di migliaia di migranti. L’obiettivo – subdolo e astuto – è quello di destabilizzare il governo Meloni.

Per fortuna il nostro ministero della Difesa e i nostri servizi segreti non dormono: hanno intuito la manovra e ora corrono ai ripari. La parola d’ordine a Palazzo Chigi è : “fermiamo la Wagner”. Del resto Wagner era un suddito degli imperi centrali che nel 1916-17 cercarono di invadere l’Italia, sfondarono a Caporetto e invasero il Veneto. Non c’è da stupirsi se ora torna a minacciarci nella sua nuova veste russa. L’Italia è pronta a reagire, anche perché di musicisti ne ha sempre avuto molti. L’on. Crosetto ha già allarmato la Brigata Aida, che, oltretutto, dispone anche di elefanti. Come Annibale. Vedrete: li fermerò sul “bagnasciuga”.

I giornali italiani parlano anche di circa 700 mila africani pronti a salpare dalla Libia e dalla Turchia per invaderci. Sempre spinti da Wagner. Lo dicono i servizi segreti. I servizi segreti, per la verità, sono stati istituiti per tenere segrete le notizie. Però alle volte conviene passare le notizie ai giornali (specie le notizie sono abbastanza infondate) pregandoli di fare dei titoli abbastanza grandi sulle prime pagine. Altrimenti si rischia che la popolazione resti inerte e non reagisca. Nel qual caso le campagne di opinione di Salvini e Meloni non hanno la possibilità di funzionare e di raccogliere voti. Naturalmente quando si legge che un ministro della repubblica, peraltro piuttosto vistoso, lancia l’allarme sostenendo che la Brigata Wagner sta organizzando la migrazione dai paesi poveri verso l’Europa, la prima reazione che viene spontanea è quella del sorriso. Del resto una cosa così buffa può succedere solo in Italia.

Poi però quando ci si accorge che la grande stampa dà la sensazione di avere preso sul serio la denuncia, allora forse un po’ bisogna preoccuparsi. Può un governo, che dovrà occuparsi dell’Italia, a occhio e croce, per altri cinque anni, credere che il problema delle migrazioni non sia il risultato del clamoroso stato di diseguaglianza nel quale vive il mondo, con differenze assolutamente intollerabili tra Sud e Nord, ma sia semplicemente l’effetto di un complotto militare russo? (Insisto su un dato che già ho fornito nei giorni scorsi: in Somalia il reddito medio pro capite è di 250 volte inferiore a quello della Svizzera e di 100 volte inferiore a quello dell’Italia).

Come potrà mai un governo così credulone confrontarsi con questa enorme questione che ha prodotto circa 300 milioni di migranti (dati del 2020) se davvero si fa infinocchiare dalle favole di un ministro burlone? E la popolazione italiana in che modo potrà accedere all’informazione (e godere quindi del diritto all’informazione) se i grandi giornali danno per buona l’idea che le migrazioni non abbiano ragioni sociali ma siano frutto di un complotto russo?

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.