Da “uomo forte” del conflitto russo in Ucraina, dal fronte di guerra da cui rivendicava i successi dei suoi mercenari diventati decisivi per le sorti della “operazione militare speciale” avviata il 24 febbraio 2022 da Vladimir Putin, a pericoloso oligarca da oscurare sui media statali.

È la strana “discesa agli inferi” di Evgenij Prighozin, l’ex “cuoco del Cremlino” poi diventato ricco imprenditore e ora leader della compagnia di mercenari Wagner, impegnati nel conflitto in Ucraina ma in precedenza operativi in altri scenari di guerra ‘sporca’.

Il leader della compagnia di mercenari è praticamente sparito dai media ufficiali russi, una decisione che secondo il sito di informazione indipendente Verstka è frutto di una operazione di vera e propria “censura” nei suoi confronti.

Citando una fonte interna, Verstka racconta come molti organi di informazione statali siano stati istruiti a non citare più le frasi di Prighozin quando trattano “argomenti non neutri”. A sua volta, il ministero della Difesa avrebbe pronta una campagna mediatica contro di lui, nel caso ce ne fosse bisogno.

Troppo polemiche le sue dichiarazioni delle ultime settimane, e probabilmente troppo forte anche il timore che la escalation di accuse nei confronti degli apparati statali più vicini allo stesso Vladimir Putin stesse diventando una sorta di “campagna elettorale”, i primi mattoncini per costruire una possibile candidatura alla guida del Cremlino in vista delle Presidenziali del 2024.

Prighozin continua a parlare con cadenza quotidiana sui suoi social, ma le sue parole sono sparite dai media di stato russi, in particolare dalla agenzia di stampa controllate direttamente dal Cremlino.

Colpa delle accuse sferzanti e gravi rivolte soprattutto ai vertici militari del Paese, dallo Stato Maggiore russo capitanato da Valerij Gerasimov al suo bersaglio preferito, il ministro della Difesa Sergei Shoigu.

Soltanto nei giorni scorsi Prigozhin tramite il suo seguito account Telegram aveva esortato i russi a fare pressione sull’esercito affinché fornisca munizioni ai suoi combattenti.

Se ogni russo al suo livello, senza chiamare nessuno a protestare,  dicesse semplicemente ‘Date a Wagner le munizioni’“, aveva detto il capo della milizia privata, che aveva ammesso come l’assedio a Bakhmut stia costando “centinaia di morti al giorno” al suo gruppo di mercenari, nonostante i numeri ufficiali delle vittime russe nel conflitto siano fermi a cinque mesi, poco sotto quota 6mila uomini.

Secondo Prigozhin ” sono state cancellate perfino le forniture di pale per scavare le trincee”, in quello che per il numero uno della milizia privata appare “un tentativo di distruggere la Wagner che può essere equiparato al tradimento della Patria”.

Il bersaglio preferito del capo della milizia Wagner, come detto, resta però il ministro Shoigu. Ministro che Prigozhin ha esplicitamente accusato di “lavorare per il nemico”. “Coloro che ci impediscono di vincere questa guerra lavorano direttamente per il nemico. Stanno aiutando il nemico a spezzare la schiena della Russia. Voi fate colazione, pranzate e cenate con piatti d’oro e mandate le vostre figlie, nipoti e amici a riposare a Dubai, senza esitare, nel momento in cui un soldato russo sta morendo al fronte, vi chiedo di darci le munizioni“, aveva tuonato Prigozhin menzionando la vacanza della figlia di Shoigu a Dubai.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia