Attacca l’Occidente. Rievoca la “Guerra patriottica”. Promette la vittoria. E annuncia la sospensione del trattato di monitoraggio nucleare con gli Stati Uniti. Le “verità” di Vladimir Vladimirovič Putin. Una “verità” rivolta anzitutto al popolo russo con l’obiettivo di rassicurarlo. “Sono stati loro a scatenare la guerra. La responsabilità di questo conflitto ricade per intero sull’Occidente. Noi abbiamo fatto di tutto per la pace, mentre intanto gli Usa e la Nato addestravano l’Ucraina nazista, loro serva, a combatterci in ogni modo”. E ancora: “L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia” ma noi “raggiungeremo i nostri obiettivi”.

Vladimir Putin parla per un’ora e 45 minuti all’Assemblea Federale a Mosca e fa il punto sulla guerra in Ucraina e la situazione economica e sociale della Russia. Si tratta di uno dei suoi discorsi più lunghi al Parlamento, come riferisce Ria Novosti, spiegando che, di norma, Putin impiega un’ora o poco più per leggere il messaggio ai parlamentari. Nel suo discorso, riporta sempre l’agenzia russa, Putin ha citato l’Occidente 24 volte, gli Stati Uniti 11 volte , la Nato 10 volte e l’Ucraina 19 volte. La sala ha applaudito Putin 53 volte, di cui quattro alzandosi in piedi. Nel suo discorso, Putin non ha fatto alcun riferimento alla visita a sorpresa a Kiev da parte del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

“Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro Paese e popolo. Su ciascuno di noi c’è una grandissima responsabilità per difendere il nostro Paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista”, aggiunge il presidente russo. E Putin cita anche l’Italia: “La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto”. Più l’Occidente e le forze della Nato “avanzano, più lontano saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confini”, avverte lo zar del Cremlino . La Russiaha svolto pazientemente trattative per uscire pacificamente dal conflitto in Donbass, ma alle nostre spalle l’Occidente ordiva un altro scenario”, insiste Putin. “L’Occidente si è impegnato in imbrogli, ha chiuso gli occhi sugli omicidi politici e sulle repressioni del regime di Kiev e ha incoraggiato i nazisti a commettere atti terroristici”.

Poi l’annuncio: la Russia “sospende” l’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa, perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere “una sconfitta strategica” a Mosca. “Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo”, ha sottolineato Putin. Il presidente russo ha invitato il ministero della Difesa e Rosatom – l’azienda pubblica russa attiva nel settore dell’energia nucleare e che raggruppa oltre 360 imprese. – ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari. “Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta”, ha detto Putin. “Attraverso le sanzioni l’Occidente sta punendo sé stesso. Hanno provocato un aumento dei prezzi nei loro paesi, la chiusura di fabbriche, il collasso del settore energetico, e stanno dicendo ai loro cittadini che la colpa è dei russi”, s’infervora Putin, aggiungendo che invece di crollare, l’economia russa è stata ristrutturata e la Russia fa ancora affari con molte aree del mondo: “Grazie ad una buona bilancia dei pagamenti della Russia, non abbiamo bisogno di inchinarci e mendicare soldi all’estero”.

Il presidente russo ha anche spiegato che la Federazione ha stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni: fondi che saranno reperiti non con emissione (di titoli) ma con un forte contributo del mercato. Il discorso di Putin spazia nel tempo, legando il passato ad un futuro denso di sinistre incognite. L’Ucrainavoleva dotarsi di armi nucleari”, voleva attaccare, oltre al Donbass anche la Crimea, e l’Occidente l’ha preparata “a una grande guerra e oggi lo riconosce. L’Occidente ha già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, il flusso di denaro non diminuisce”. Il medesimo Occidente che negli anni ‘30 ha aperto la strada al nazismo in Germania e “adesso fa lo stesso in Ucraina”. Sono altre accuse formulate da Putin nel discorso sullo Stato della Nazione. “Le elezioni a settembre e le presidenziali nel 2024 saranno tenute nel rispetto della legge”, assicura Putin all’Assemblea federale.

In altri passaggi del suo discorso, ha rivendicato il diritto della Russia a essere forte, ha ricordato che “la forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate” e ha affermato che “chiunque intraprenda la strada del tradimento diretto, commetta atti terroristici e altri crimini contro la sicurezza della nostra società, l’integrità territoriale del Paese, sarà perseguito dalla legge”. “Non stiamo combattendo contro gli ucraini – insiste Putin.Sono ostaggi del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che in realtà hanno occupato il Paese per ragioni politiche, militari ed economiche”. Attacca l’Occidente, Putin, ma nel definirlo cita l’ostile Nato, gli odiati Usa, ma non fa riferimento alcuno all’Unione Europea. E colpisce il fatto che abbia citato un solo Stato dell’Unione. E quello Stato è l’Italia. La risposta del “nemico” occidentale non si fa attendere.

“Un anno fa il mondo si aspettava la caduta di Kiev. E invece Kiev resta forte, resta orgogliosa. E soprattutto resta libera”. Così il presidente Usa Joe Biden ha aperto il suo discorso dal Castello di Varsavia, a soli tre giorni dall’anniversario della guerra in Ucraina: era l’alba del 24 febbraio 2022 quando Putin lanciava la sua “speciale operazione militare”. L’invasione russa, ha detto Biden, ha messo alla prova non solo Kiev, ma “tutto il mondo, l’America, la Nato, le democrazie”. Il Cremlino “pensava che ci saremmo arresi” e invece “la Nato oggi è più unita che mai. Le democrazie del mondo si sono rafforzate, non indebolite”. Dopo un anno dall’inizio della guerra, Putin“affamato di territori e di potere” – “dubita ancora che la Nato possa restare unita. Ma la Nato non si dividerà e noi non ci stancheremo”. Poi l’affondo, nello stesso giorno in cui anche il capo del Cremlino ha parlato alla Nazione: “l’Occidente non voleva attaccare la Russia come ha detto Putin oggi”.

La guerra, ha aggiunto Biden, “è una scelta di Putin” e la Russia ha commesso “crimini contro l’umanità senza vergogna”. Anche per questo “gli Stati Uniti e i loro alleati annunceranno nuove sanzioni contro la Russia questa settimana”. Menzionando l’articolo 5 del Trattato Nato. Biden ha ricordato che non solo “il sostegno a Kiev è solido come una roccia”, ma anche che “difendere ogni centimetro del territorio della Nato è un impegno sacro”. Ogni attacco “contro uno di noi – ha avvertito – è un attacco a tutti”. E’ scontro totale. A parole è guerra diretta. “La Russia ha commesso crimini contro l’umanità, ha rapito bambini, ha usato stupri come arma di guerra ma oggi – scandisce Biden la bandiera ucraina sventola sulla metà dei territori occupati all’inizio della guerra”.

Quanto a Putin, il giudizio del presidente statunitense è lapidario: “E’ un dittatore che vuole ricostruire un impero ma non ci riuscirà.  La guerra è stata una sua scelta, non una necessità. Gli Usa non cercano di distruggere la Russia. Mosca dovrà pagare un prezzo per le sue azioni e continueremo e rafforzeremo le sanzioni le sanzioni economiche già questa settimana. Solo Putin può porre fine alla guerra, interrompendo l’invasione”. Erano in migliaia, in gran parte giovani, in piazza ad ascoltare Biden affiancato dal presidente polacco Andrzej Duda. A fare da colonna sonora , prima dei discorsi ufficiali, le note di Bruce Springsteen. Un tempo il “boss” era cantore dell’America pacifista, operaia, anti-reaganiana. L’America del no alla guerra in Iraq. I tempi sono cambiati. In peggio.

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Esperto di Medio Oriente e Islam segue da un quarto di secolo la politica estera italiana e in particolare tutte le vicende riguardanti il Medio Oriente.