Vent’anni di missione. Dieci giorni per buttare tutto all’aria e riconquistare un Paese. I talebani sono entrati stamane a Kabul, hanno fatto sapere che verrà ristabilito l’Emirato che venne cancellato dall’invasione americana che cominciò nell’ottobre 2001, dopo gli attentati dell’11 settembre. I cittadini sono indignati: “Vergognatevi”, hanno detto ai reporter occidentali. Delusione e frustrazione, rancore e rabbia nei confronti dei contingenti occidentali che hanno deciso di annunciare il ritiro e ritirarsi nello spazio di pochissimo tempo.

Si preparano i voli per fuggire: l’unica via di fuga è l’aeroporto di Kabul, il resto della metropoli è circondata. Il Presidente Ghani si è dimesso ed è volato in Tagikistan. L’aeroporto è controllato dalle truppe della Turchia: Ankara ha stretto accordi con il governo per prendere il controllo dello scalo. La Russia ha annunciato che non chiuderà l’ambasciata. Il Sole24Ore ha pubblicato un articolo nel quale ha quantificato le spese della disfatta occidentale in venti anni di guerra e missione.

Gli Stati Uniti hanno speso mille miliardi di dollari, un trillione di dollari. Il Presidente Joe Biden ha detto che la guerra in Afghanistan deve essere combattuta dagli afghani. Il costo della guerra, tra il 2010 e il 2012, è cresciuto fino a quasi 100 miliardi di dollari all’anno, secondo i dati di Washington. I costi sono via via calati: al 2018 erano scesi fino a 45 miliardi di dollari all’anno. Tra l’ottobre del 2001 e il settembre del 2019 il Pentagono aveva comunicato un totale di 778 miliardi di dollari. A quelli militari vanno aggiunti i cosi per la ricostruzione e per gli aiuti alla popolazione civile: 44 miliardi di dollari per l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (Usaid). Tutto senza tenere conto delle spese nel confinante Pakistan, utilizzato come base logistica e militare per le operazioni.

Secondo uno studio del 2019 della Brown University, citato dalla Bbc, la spesa complessiva Usa in Afghanistan e Pakistan (tenendo anche conto di fondi inseriti nel bilancio 2020) è stata di 978 miliardi di dollari. I dati ufficiali indicano inoltre che a partire dal 2002, gli Usa hanno speso anche 143,27 miliardi di dollari in progetti per la ricostruzione. Gli Stati Uniti, nonostante il ritiro hanno promesso fino al 2024 quattro miliardi di dollari all’anno per finanziare le forze militari – non è stato chiarito dopo la disfatta di questi giorni se il finanziamento .

Gli Stati Uniti hanno speso più di tutti i Paesi Nato impegnati nella missione. A seguire Regno Unito e Germania. Londra 30 miliardi e Berlino 19 miliardi. L’Italia, secondo uno studio dell’Osservatorio sulle spese militari Milex, in 20 anni ha raggiunto costi per 8,7 miliardi di euro di cui 840 milioni in contributi diretti alle Forze Armate afghane. Roma ha impegnato complessivamente e in avvicendamento circa 50mila soldati.

Nonostante gli 88,32 miliardi di dollari spesi per le forze di sicurezze afghane da Washington e gli altri programmi e investimenti dei Paesi Nato le forze di sicurezza si sono sfaldate in dieci giorni. Nell’avanzata si sono arresi senza combattere ai combattenti del gruppo fondamentalista. Lorenzo Cremonesi in un articolo su Il Corriere della Sera ha messo insieme alcune delle ragioni della caduta delle truppe: l’invasione americana dell’Iraq del 2003 che ha spostato l’attenzione e permesso ai talebani di riorganizzarsi con il supporto anche del Pakistan; le missioni “combat” di americani e inglesi e quelle di “peacekeeping” di Germania e Italia; la corruzione imperante; le diserzioni; i programmi di addestramento nominalmente di 350mila effettivi che in realtà non arrivavano a 100mila; le critiche della società al “colonialismo culturale”.

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.