Dopo mesi di scontri, nomi bruciati e candidati ‘invitati’ al ritiro, alla fine Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno trovato la sintesi sul nome da proporre per la guida della Regione Calabria. La candidata dei Dem e dei grillini, più altre formazioni e liste civiche nell’alveo del centrosinistra, sarà Maria Antonietta Ventura.

Imprenditrice di 53 anni, presidente del Cda del Gruppo Ventura che opera nel settore industriale dell’armamento ferroviario, è presidente del comitato regionale Unicef della Calabria. “Sono ancora frastornata – ha detto all’Ansa – e sto cercando di riprendermi. E’ una situazione completamente nuova nella quale devo cercare di calarmi al più presto. Ho accettato appena mi è stato proposto di candidarmi”. Ventura vive e lavora in Calabria, a San Lucido, nel cosentino, ed è sposata col sindaco Dem della città Cosimo De Tommaso, titolare dell’omonimo marchio di calzature artigianali.

Una candidatura ufficializzata da una nota a ‘sei mani’ firmata da Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza: “Dopo settimane di intenso e serio confronto con tutte le forze politiche e civiche del territorio che si riconoscono nella coalizione tra il centrosinistra unito e il M5S, annunciamo la candidatura di Maria Ventura alla presidenza della Regione Calabria. Maria Ventura Ventura, Presidente di Unicef Calabria e imprenditrice alla guida di un solido gruppo attivo nel settore degli armamenti ferroviari, è la personalità migliore per conciliare slancio nei valori e pragmatismo nell’azione“.

Ventura che, secondo Conte, Letta e Speranza, “unisce il centrosinistra, il Movimento 5 Stelle e tutto il civismo che si ritrova nei valori della giustizia sociale, dello sviluppo sostenibile, del contrasto alla ‘ndrangheta, della sanità di eccellenza per tutti, dell’istruzione e della ricerca come priorità assolute. Valori che uniscono progressisti e riformisti – aggiungono – La Calabria che si rialza dopo il Covid riparte da una candidatura unitaria di PD, M5S, Leu, Psi e Liste Civiche. Riparte dalla forza e dalla tenacia di una donna che mette la sua storia e le sue competenze al servizio della propria terra”.

Ma la nota ufficiale crea subito un caso politico, col segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che prende le distanze: “Segnalo che Leu non è un soggetto politico e dunque non può siglare alcun accordo politico od elettorale“. La firma di Roberto Speranza, secondo Fratoianni, rappresenta quindi “il suo partito, cioé Articolo 1. Per quanto ci riguarda Sinistra Italiana in Calabria sostiene la coalizione di Luigi De Magistris e Mimmo Lucano.”

La candidatura di Ventura deve tentare anche di ricucire i rapporti deteriorati all’interno del Pd, romano e calabrese, dopo il passo indietro chiesto a Nicola Irto. Il giovane dirigente Dem si era ritirato lo scorso 11 giugno su richiesta dei vertici del Nazareno, anche se dal PD i dirigenti si erano affrettati a smentire tale ipotesi.

Irto aveva però rilanciato sui social, sottolineando che gli era stato spiegato che “per fare un accordo politico con il M5S è opportuno individuare un’altra candidatura. Ho ricordato che la mia non è stata un’autocandidatura: avevo dato la mia disponibilità dopo una pressante richiesta da parte di tutto il Pd, ed avevo accettato per la lealtà verso la mia terra”.

Per Irto però non c’è stato nulla da fare, sull’altare della richiesta da parte del leader in pectore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, di candidare in Calabria una donna. Ventura andrà così a sfidare il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il capogruppo alla Camera di Forza Italia Mario Occhiuto ed Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia