Il commento
Renzi: “Macron non sopravvivrà al 2027, ma non deve lasciare la Francia a Le Pen. Il nostro rapporto? Non ci sentiamo più come prima”
“A Macron non consiglio di lasciare, perché è proprio quello che vuole Le Pen, che così si prenderebbe la Francia”. Ad analizzare il caos di Parigi, dove Barnier, sfiduciato, è stato costretto alle dimissioni e il Presidente della Repubblica chiamato ad ufficializzare a breve il nome del nuovo primo ministro è Matteo Renzi. Lo fa ai microfoni di Repubblica ripercorrendo la vicenda francese dall’estate. “Sciogliere il Parlamento è stato un azzardo ma sono avvenuti due fatti non previsti: i socialisti hanno preferito Mélenchon a Macron. E ora destra e sinistra si sono unite per mandare a casa Barnier”.
Il Macronismo è finito
Per l’ex Presidente del Consiglio il Macronismo è finito: “Non credo che sopravvivrà al 2027, ma la sua popolarità – ricorda – è stata bassa anche nella prima legislatura. Era al 9 per cento nel 2019, appena due anni dopo la prima vittoria, in Italia non sarebbe durato molto, mentre il sistema francese gli concede comunque cinque anni. Un tempo da sfruttare per recuperare consensi”.
Per alcuni aspetti, Renzi ammette che la sfiducia a Barnier ricorda il referendum del 2016: “Ma è una cosa che non mi riguarda più, un’ere geologica fa”. Alla domanda “Vi sentite ancora”, Renzi risponde: “Non come prima”, ricordando con orgoglio come il suo percorso del 2014-2016 abbia ispirato Macron e che il suo riformismo abbia frenato le destre. E infine una battuta sulla mancanza di abitudine di Parigi alle crisi politiche: “Avrebbero bisogno di un’expertise italiana. La Francia oggi è debole”.
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