Voti a favore: 462, 55 contrari e un solo astenuto al primo articolo. A favore 458, contrari: 46 e un solo astenuto al secondo articolo. Via libera della Camera nella notte alla prima e alla seconda fiducia poste dal governo sulla riforma del processo penale. La prima era stata posta sulle prime norme contenute nel testo e immediatamente operative; la seconda era stata posta sulla seconda parte, che prevede una delega al governo e tra queste rientrano le nuove misure sulla improcedibilità e sul regime speciale per i processi di mafia, terrorismo, droga e violenza sessuale.

Si è ricompattato il Movimento 5 Stelle. Se nel voto sulle pregiudiziali di costituzionalità erano stati in tanti, 40, i deputati pentastellati a non partecipare, sul voto di fiducia questi si sono ridotti a 13 (stesso numero per entrambe le votazioni). Il probabile prossimo leader Giuseppe Conte – si sta votando in questi giorni sulla nuova piattaforma sullo statuto, quindi sulla leadership – lo aveva anticipato: “Oggi andrà tutto bene – aveva detto l’ex premier – Crediamo di aver raggiunto e aggiunto dei significativi miglioramenti, quindi i parlamentari del M5S daranno il loro voto ed esprimeremo compattezza”.

La riforma elaborata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia fissa dal 2025 due anni di tempo per la celebrazione dell’appello e un anno per la Cassazione con una fase transitoria, in vigore fino al 31 dicembre 2024, entro la quale i termini saranno più lunghi per tutti i processi ordinati, con possibilità di proroga, totale, fino a 6 anni tra appello e Cassazione. Ma per i reati di stampo mafioso, terrorismo, violenza sessuale e traffico di stupefacenti non ci sarà alcun limite alle proroghe (che dovranno comunque essere motivate dal giudice).

Durissime le critiche di Fratelli d’Italia e degli ex M5s di Alternativa C’è che hanno parlato di “mancanza di rispetto per la sacralità del Parlamento” e di “corsa a ostacoli per i giudici d’Appello che dovranno motivare la ‘particolare’ complessità del processo, contro cui i mafiosi potranno fare ricorso in Cassazione”. Soddisfazione invece da parte di Forza Italia, Lega e Partito Democratico.

I lavori sono ripresi alle 9:00 di stamane per l’esame degli ordini del giorno, in tutto 95. A seguire si svolgeranno le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento – alle 19:00 in diretta tv – che, quindi, dovrà passare all’esame del Senato che lo esaminerà alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. A settembre.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.