Il verdetto nel pomeriggio
Ripartenza vaccino AstraZeneca, oggi il via libera dell’Ema: i rischi sono rari
Oggi l’Ema, l’agenzia del farmaco europeo, si pronuncerà sul vaccino AstraZeneca, sospeso in iva precauzionale lunedì 15 marzo in diverse nazioni dell’Unione Europea. Il verdetto dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio di giovedì 18 marzo dal quartier generale dell’Ema di Amsterdam. L’esito, dopo giorni di approfondimenti, sarà molto probabilmente positivo con l’agenzia del farmaco europea che raccomanderà ai Paesi che hanno sospeso la vaccinazione del siero anglo-svedese di riprendere la somministrazione delle dosi perché, così come rilevato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il rapporto rischio-benefici propende dalla parte positiva.
Eventi avversi sarebbero stati registrati in appena 11 casi su 5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, per i quali non è emersa, tuttavia, correlazione, almeno per il momento, tra trombosi e somministrazione della dose. Casi rilevati in Germania, Spagna e Norvegia. In Italia su oltre un milione di vaccinati le morti sospette sarebbero 5-6 tra Piemonte, Emilia-Romagna, Campania e Sicilia. Il vaccino anti-covid AstraZeneca “non riduce le malattie o i decessi da altre cause – si legge nel comunicato -. Il trombo-embolismo venoso è la terza malattia cardiovascolare più comune al mondo“.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si mostra ottimista e “certa che Ema chiarirà la situazione”. La campagna vaccinale deve “andare avanti e deve accelerare” anche per Roberto Speranza non ha dubbi su quale sia l’unica arma chiave contro il covid. In attesa del via libera dell’Ema, l’impegno è tutto sul recuperare le circa 200mila vaccinazioni che sono saltate in questi giorni. L’obiettivo è di tornare a regime nel giro di due settimane, anche grazie ad un incremento di dosi da parte di Pfizer. Se dal punto di vista logistico il generale Figliuolo è pronto a spingere a pieni giri il motore della sua struttura, il problema principale potrebbe diventare quello di rassicurare gli italiani, le cui perplessità stanno aumentando.
Dopo gli ultimi accadimenti relativi al vaccino Astrazeneca “la percentuale dei dubbiosi è passata dal 15% al 20%”, spiega a LaPresse il sondaggista Antonio Noto. E non si parla di ‘no vax’ quanto di “quel gruppo di persone che dichiara di prendere in considerazione l’idea di vaccinarsi ma, allo stesso tempo, di voler attendere per vedere i primi risultati della campagna”. Una maggiore titubanza degli italiani nell’aderire alla campagna vaccinale viene registrata pure da Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè. “Dopo la fiducia iniziale si sono accesi i dubbi – argomenta – fra quelli che si dichiaravano ansiosi di aderire alla campagna vaccinale circa il 10% ha invece tirato un po’ il freno a mano”.
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