L'audizione del ministro
Ritardi nel Pnrr, l’allarme di Fitto: “Non sono ottimista, ma realista. Forse necessaria una revisione al Sud”

Ora il tempo comincia a scarseggiare e il governo di Giorgia Meloni lancia l’allarme. In audizione presso le commissioni riunite di Camera e Senato, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto ha ragguagliato i parlamentari in merito allo stato dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sul suo stato di attuazione al primo semestre 2024.
Fitto: la spesa dei soldi del Pnrr aumenta
Fitto ha parlato della spesa del Pnrr, che al 17 luglio “era di 51,3 miliardi di euro, ad oggi è di 52,2 miliardi di euro”. “In pochi giorni vediamo un avanzamento della spesa che è collegato ad un altro elemento molto importante che vorrei sottolineare, a fronte di 132 miliardi di euro totali di gare d’appalto per i diversi interventi, ci troviamo di fronte ad interventi attivati per 122 miliardi di euro, pari al 92%” sottolinea il ministro. Che poi aggiunge: “Sono numeri che indicano in modo molto chiaro non solo l’avanzamento del piano ma come si sia superata la fase inevitabile”.
Sui 194 miliardi di euro complessivi “sono state attivate misure interventi per 165 miliardi di euro”. “Questa percentuale pari all’85% dà un segnale di coerenza complessiva rispetto all’avanzamento del piano” ha detto ancora Fitto.
Ritardi nel Pnrr, l’allarme di Fitto: forse necessaria una revisione al Sud
Il passaggio forse più significativo dell’audizione di Fitto ha riguardato lo stato del Pnrr nei progetti per il Sud. L’obiettivo “finale, non l’obiettivo in corsa” è che “noi dobbiamo garantire che il 40% delle risorse vengono a spesa al Sud”, ha detto il ministro. “Su questo bisognerà interrogarsi” e “ci sarà l’esigenza di valutare qualche altra revisione? Forse sì”, dice senza girarci troppo attorno Fitto. “Cambia il mondo, noi dobbiamo rimanere fermi nel non modificare nulla?”, si domanda il ministro. E spiega anche il perché: i piani di ripresa e resilienza sono stati pensati per “riprendersi dalla crisi del Covid” ma poi si è aperto alla revisione visto l’arrivo di nuove crisi e sfide. “È chiaro che noi dobbiamo avere quella elasticità, non come atto unilaterale, ma come confronto con la Commissione europea, per dare delle risposte adeguate in questo senso e per poter utilizzare bene e al meglio le risorse previste all’interno del piano”, dice il ministro.
L’allarme di Fitto sul Pnrr: non sono ottimista ma realista
“Io non sono ottimista rispetto al Piano ma mi limito ad essere realista” in merito agli obiettivi raggiunti, ha specificato Fitto in audizione. “Non mi sfugge la complessità” del Pnrr, dice ancora il ministro, ribadendo però che anche la Commissione europea “afferma che il nostro paese ha raggiunto il maggior numero di obiettivi“. Poi l’auspicio: “Mi auguro che con il Parlamento” si possa fare “uno sforzo collettivo per un Piano la cui riuscita non è un risultato del governo ma è un obiettivo di tutto il paese”.
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