Silvio Berlusconi assolto, assolta anche Karima el Mahroug detta “Ruby Rubacuori” e altre venti giovani donne dette “olgettine” nel processo milanese Ruby Ter. Erano 29 gli imputati, tutti assolti, qualcuno prosciolto per prescrizione per le posizioni minori. “Perché il fatto non sussiste”. La sentenza di primo grado arriva a quasi sei anni dall’inizio del processo, caratterizzato da numerose pause. Berlusconi era accusato di corruzione in atti giudiziari: era accusato di aver dato denaro ad alcune testimoni nei processi precedenti, Ruby e Ruby bis, perché dicessero il falso; lui aveva sempre parlato di atti di generosità per chi aveva avuto la propria vita sconvolta dai processi. I magistrati hanno dichiarato che per il ricorso in Appello decideranno alla luce delle motivazioni della sentenza di oggi.

L’ex Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia era stato già assolto due volte, ritenuto innocente delle stesse accuse per i soldi versati ai musicisti Danilo Mariani e Mariano Apicella, le cui posizioni erano state trasferite a Roma e a Siena solo per questioni di competenza territoriale. Quei compensi, definiscono i verdetti, non erano corruzione. Passaggio cruciale del Ruby ter, il 3 novembre 2021, quando il Tribunale con un’ordinanza accolse la tesi delle difese: gli interrogatori in cui le ragazze avrebbero detto il falso, a cominciare da Ruby, erano tutti affetti da una “inutilizzabilità assoluta” perché la Procura avrebbe dovute sentirle da indagate, quindi con un avvocato al fianco, visto che da tempo stava scavando sui rapporti economici tra loro e l’ex capo del governo.

Secondo il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, pur cadendo il reato di falsa testimonianza, restava l’accusa di corruzione giudiziaria alla luce dei versamenti. A Berlusconi veniva contestato di avere “promesso e successivamente corrisposto beni e altre utilità” a una ventina di testimoni che avrebbe così ammorbidito a suo favore tra il 2011 e il 2015. Di Ruby era scritto che “falsamente negava di avere avuto rapporti sessuali con Berlusconi e di avere accettato la promessa da Berlusconi di ricevere ingentissime somme di denaro per ‘passare per pazza’, cioè per mentire” nel corso di Ruby uno e Ruby bis. In cambio avrebbe incassato 5 milioni di euro, anche per aprire un’attività e trasferirsi in Messico col compagno Luca Risso.

Secondo l’accusa l’ex Presidente del Consiglio aveva assicurato alle ragazze 2.500 euro al mese, una casa e altri benefit come auto e lavori in televisione per la loro collaborazione. 27 le condanne richieste, sei anni di reclusione e confisca di 10.846.123 euro – considerato il “prezzo della corruzione” per Berlusconi e 5 anni per Ruby. Quella più alta, a sei anni e sei mesi, chiesta per Luca Risso. Non c’era nessuna parte civile. All’ultimo secondo si è sfilata anche la Presidenza del Consiglio ed era la prima volta che succedeva, salvo i casi in cui abbia ottenuto risarcimenti. Ambra Battilana e Chiara Danese erano state escluse nel gennaio del 2019 assieme a Imane Fadil, la modella marocchina morta per una malattia rara secondo quanto accertato da un’inchiesta che ipotizzava all’inizio un possibile omicidio.

“Ruby è stata tutta un’invenzione, il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo”, ha detto Karima el Mahroug dopo esser stata assolta a Milano. “Ho bisogno di tempo per assimilare sono contenta perché finalmente una parte di verità è venuta fuori”. Donna di 30 anni oggi, allora una ragazzina marocchina appena maggiorenne. Il verdetto dei giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano – il presidente Marco Tremolada, Mauro Gallina e Silvana Pucci – è arrivato dopo due ore di camera di consiglio. Il dispositivo è stato letto nell’aula bunker a San Vittore. Le motivazioni e il deposito della sentenza sono attesi entro 90 giorni.

“Mi auguro – ha dichiarato a SkyTg24 Federico Cecconi, avvocato di Berlusconi – anche per la serenità del mio assistito che non si farà ricorso in Appello. Siamo a tre assoluzioni su tre, più di così non si può fare. Ho sentito Berlusconi, naturalmente era contento. È stato un processo che ha avuto una lunghezza importante anche dovuta alla moltitudine delle motivazioni. Non dimentichiamoci gli importanti problemi di salute che hanno riguardato il Presidente Berlusconi. Negli ultimi tempi abbiamo provato ad accelerare il processo per arrivare a una risoluzione”.

Articolo in aggiornamento

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