“Perché il fatto non sussiste”. L’ex Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato assolto dai giudici della seconda sezione penale di Roma nel filone romano del Processo Ruby Ter per la presunta corruzione del cantante napoletano Mariano Apicella sulle serate organizzate ad Arcore. La sentenza ha assolto anche lo stesso Apicella dall’accusa di corruzione in atti giudiziari e dichiarato la prescrizione per l’accusa di falsa testimonianza.

La richiesta del pm di Roma Roberto Felici era arrivata nel pomeriggio nel processo in corso davanti alla seconda sezione penale. Secondo l’accusa originaria, il cantante napoletano grazie alla sua falsa testimonianza in merito alle feste ad Arcore aveva ricevuto in cambio 157mila euro.

Il pm ha definito “circostanza rilevante” le date dei versamenti della presunta corruzione che sarebbero stati effettuati molto indietro nel tempo e per i quali sarebbe “difficile immaginare che i siano dovuti alla presunta falsa testimonianza”. Si parla del 2012. “Tra Berlusconi e Apicella c’era un rapporto amichevole di lunga data”.

“Sono contento e soddisfatto. Apprezzo anche che lo stesso pubblico ministero abbia chiesto l’assoluzione”, le parole di Berlusconi a caldo, al telefono con i suoi difensori, riportate dall’Ansa. “Gli elementi avanzati dalla difesa hanno chiarito oltre ogni ragionevole dubbio l’assenza di elementi di opacità in questa vicenda“.

“Hanno parlato gli avvocati di Ruby ed era presente anche lei in aula e hanno confermato la tesi di sempre cioè che Ruby non ha mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi – commentava il direttore de Il Riformista Piero Sansonetti – Difficile che ci sia la prostituzione senza sesso, a meno che non si dia un valore ideale alla prostituzione. Ci sono anche tanti giornalisti che si prostituiscono a certi interessi ma non possono essere processati per questo”.

Quindi non c’è mai stato nulla, solo molti processi che sono costati moltissimi soldi, che hanno impegnato moltissime pagine dei giornali, che hanno modificato la storia d’Italia, che hanno dato grande potere alle procure, alla procura di Milano in particolare, e che hanno dimostrato fino a che punto può arrivare l’arroganza e il cinismo di una parte della magistratura“.

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