È stato trovato a sud di Nantes, a Saint-Laurent-sur-Sèvres, in Vandea, il corpo di padre Olivier Maire, 60 anni, della Comunità di Montfortains. A sconvolgere la Francia quello che è emerso immediatamente: a confessare l’omicidio è stato l’uomo che aveva incendiato la cattedrale di Nantes nel luglio del 2020. È stato aperto un fascicolo per “omicidio volontario” dalla Procura di La-Roche-Sur-Yon. Al momento quindi non emerge alcun movente legato al terrorismo. Nessun indizio di radicalizzazione del reo confesso.

Si tratta di un rifugiato ruandese di 40 anni, Emmanuel Abayisenga, di religione cattolica secondo i media francesi. L’estate scorsa, dopo aver appiccato le fiamme in tre punti diversi della cattedrale, l’uomo non era riuscito a spiegare la motivazione del suo gesto. Era stato accolto nella comunità della diocesi ed era diventato “sacrestano volontario”. Aveva le chiavi della chiesa e quel 17 luglio 2020 avrebbe dovuto chiudere. L’incendio era divampato nella notte del 18 luglio.

Il 40enne era in attesa di processo: era stato subito sospettato e quindi liberato dopo qualche tempo. L’avvocato parlava del suo assistito come di un uomo in preda ai rimorsi. Si trovava sotto controllo giudiziario. Stamane si è presentato alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre e ha confessato il delitto indicando il luogo in cui si trovava il corpo della vittima. Il sacerdote ospitava il reo confesso secondo fonti della polizia, dove viveva a una quindicina di chilometri da Cholet. Per il senatore di Vendée Bruno Retailleau Padre Olivier Maire era “un uomo di grande fede e di grande cultura, specialista in spiritualità mariana che ha tenuto belle omelie con riferimenti biblici” che “ha accolto le persone emarginate, soprattutto i senzatetto, nella spiritualità di Padre de Monfort”. Una fonte ha rivelato a Le Figaro che l’aggressore era stato dimesso il 29 luglio dall’ospedale George Mazurelle di La Roche-Sur-Yon dove era stato in cura psichiatrica da un mese.

Ad annunciare via Twitter il “drammatico assassinio di un prete in Vandea” è stato il ministro degli Interni Gérald Darmanin. “Attaccare un prete è attaccare l’anima della Francia”, ha detto il ministro. Marine Le Pen, ex leader del Fronte Nazionale e attuale Presidente del Rassemblement National, destra sovranista, ha accusato lo stesso ministro del caso: “In Francia, quindi, si può essere clandestini, dare fuoco alla cattedrale di Nantes, non essere mai espulsi e colpire nuovamente uccidendo un prete – ha scritto su Twitter – Quello che sta accadendo nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il completo fallimento dello Stato e di Darmanin”. A stretto giro è arrivata la replica dello stesso Darmanin che ha osservato come l’uomo non poteva essere espulso fino a quando non fosse stata revocata la sua sorveglianza. Marine Le Pen ha dichiarato che il reo confesso, “questo clandestino”, poteva “essere espulso dal 2019”. L’uomo sarebbe arrivato clandestinamente in Francia nel 2012, era stato oggetto di tre ordinanze di espulsione alla frontiera e si era visto rifiutare la domanda d’asilo.

Il delitto sconvolge la Francia perché solo l’ultimo di una serie di omicidi che si sono verificati negli ultimi anni con uomini di Chiesa come obiettivi. L’ultimo, a Nizza lo scorso 29 ottobre: in un attacco nella basilica Notre-Dame-de-l’Assomption un tunisino di 22 anni, Brahim Aouissaoui uccise a coltellate due fedeli e il sagrestano. Padre Jacques Hamel, sacerdote di Saint-Etienne-du-Rovray, nel 2016 fu sgozzato in un’azione rivendicata dal sedicente Stato Islamico. Ancora fresca nella memoria dei francesi la decapitazione in strada dell’insegnante Samuel Paty, nella periferia a Nord di Parigi, sempre causata da motivazioni legate alla radicalizzazione, che portò il governo a promuovere la cosiddetta “legge sul separatismo religioso”.

“Portava sin nei tratti del suo viso la generosità e l’amore del prossimo. In nome della nazione, rendo omaggio a padre Olivier Maire. Pensieri affettuosi ai monfortains e a tutti i cattolici di Francia – ha scritto su Twitter il Presidente della Francia Emmanuel Macron. “Proteggere coloro che credono è una priorità”, ha aggiunto il Presidente. “Profondo sgomento” è stato espresso anche dal premier Jean Castex.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.