La Cina ha alzato in volo un alto numero di aerei da combattimento di cui 60 caccia, in manovre militari condotte lo scorso fine settimana intorno a Taiwan, ha reso noto il ministero della Difesa di Taipei. Pechino ha affermato ieri di aver condotto esercitazioni in risposta a “provocazioni” e “collusioni” tra gli Stati Uniti e le autorità dell’isola.

Su Twitter Taipei ha affermato che 60 aerei da combattimento hanno preso parte alle esercitazioni, tra cui sei SU-30, che sono tra i velivoli più avanzati in dotazione all’aviazione cinese. Nel suo aggiornamento quotidiano, il ministero della Difesa taiwanese ha indicato inoltre che 47 di questi aerei sono entrati nella Zona di difesa aerea dell’isola, governata da un sistema democratico: si tratta della terza più grande incursione giornaliera mai registrata.

Taiwan, isola di 24 milioni di abitanti, è considerata da Pechino come territorio cinese a tutti gli effetti che deve tornare “a ogni costo” alla madrepatria, chiudendo una frattura che risale alla Guerra civile nel 1949. I sondaggi dimostrano che solo una minima parte dei taiwanesi (circa l’11% della popolazione) è favorevole alla riunificazione. Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito la volontà di chiudere la partita di Taiwan nel prossimo futuro.

Dopo la visita di Nancy Pelosi a Taipei in agosto è cresciuta la tensione. Il viaggio della speaker della Camera Usa, vista come una provocazione massima dal regime cinese, ha scatenato manovre militari senza precedenti intorno a Taiwan. La crisi tra Pechino e Washington, che ha sempre sostenuto Taiwan, ha radici nel passato. Per i cinesi la questione è legata anche alla crisi economica e per gli americani il destino dell’isola è cruciale per gli equilibri in Asia.

I dati del ministero della Difesa taiwanese indicano che la maggior parte delle incursioni di ieri sono avvenute nella punta sudoccidentale della Zona di identificazione della difesa aerea (Adiz). Aaerei da guerra cinesi hanno attraversato la “linea mediana”, una sorta di non ufficiale “zona cuscinetto” che corre lungo lo Stretto di Taiwan. Anche sette navi avrebbero partecipato all’esercitazione. Taipei avrebbe fatto alzare in volo un numero non specificato di velivoli come risposta simbolica alle manovre della parte avversa.

La presidente Tsai Ing-wen, che guida Taiwan dal 2016, ha convocato per domani a Taipei una riunione del consiglio di sicurezza nazionale per discutere il rafforzamento del sistema di risposta militare in caso di attacco cinese. Secondo il ministero della Difesa si sta discutendo anche la possibilità di aumentare il periodo di servizio militare oltre i quattro mesi attuali.

Redazione

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