Il centrodestra, come abbiamo imparato a conoscerlo dal 1994 ad oggi, non esiste più. A ribadire un concetto che era emerso chiaramente dalla gestione della partita Quirinale, con l’alleanza che ha agito in ordine sparso sulle candidature di Casellati, Belloni e Mattarella, è stato oggi il leader della Lega Matteo Salvini.

Il segretario del Carroccio, intervenendo in collegamento (è in quarantena causa positività al Covid-19) al convegno “Il futuro della destra in Europa” in corso a Marina di Carrara, ha spiegato chiaramente che attualmente non vi è più alcuna coalizione dopo la disastrosa gestione dell’elezione del presidente della Repubblica. 

Mettiamo i piedi e le mani nel piatto: il centrodestra oggi è una coalizione in Italia? No. Mi sembra evidente”, spiega in collegamento Salvini, che infatti ritorna subito sulla questione Quirinale. “Quando settimana scorsa a una candidata presidente della Repubblica, espressione del centrodestra, un’altissima carica dello Stato, la seconda, espressione di un partito, Forza Italia, il cui leader, Silvio Berlusconi, ha fondato il centrodestra, contava, almeno sulla carta, su 450 voti alla prova dell’aula sono scomparsi circa 70 voti di presunto centrodestra, di cui più di 40 da Forza Italia“, aggiunge Salvini. 

Quindi, evidentemente, in questo momento, da un po’ di tempo a questa parte, e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo”, aggiunge il leader del Carroccio.

Parole che sembrano anche affossare la proposta fatta dallo stesso Salvini di una federazione del centrodestra con le forze che appoggiano il governo Draghi, viste le dichiarazioni al veleno sui voti centristi che sono mancati all’appello proprio nel banco di prova sulla candidatura della Casellati. 

Salvini che però fissa ad un secondo appuntamento per un nuovo tentativo di ritrovare l’unità del centrodestra, i referendum sulla giustizia. Consultazioni considerate “un banco di prova per il cosiddetto centrodestra. Permettetemi di usare il ‘cosiddetto’, perché alla prova dei fatti sono stato uno dei pochi a credere all’unità della coalizione, che si è sciolta come neve al sole”, è il giudizio sferzante di Salvini.

Le parole più dure sono sempre rivolte all’ala più centrista e moderata della ‘coalizione’, quella rappresentata in particolare da Giovanni Toti, il governatore della Liguria e leader di Coraggio Italia, che da settimane sta ‘flirtando’ anche con Matteo Renzi per la creazione di un nuovo contenitore centrista.

Una mossa che non piace a Salvini, per usare un eufemismo. “Se si pensa di costruire il sogno, l’Italia, l’Europa, la comunità del futuro bisogna aver chiari gli ideali: perché una coalizione per essere compatta deve avere una missione, deve avere un’anima, un obiettivo comune – aggiunge il numero uno della Lega -. In queste ore leggo che qualcuno sta cercando quest’anima e questo obiettivo con Renzi e Mastella: non sono nessuno per giudicare, non penso che l’obiettivo comune di una riforma della giustizia, di una tassazione da ricondurre a buon senso nel nome della flat tax, di una difesa delle libertà – di studio, di stampa e da tanti punti di vista – sia con vecchi esperimenti, che hanno come unica ambizione quella ricandidatura e possibilmente della rielezione. Guardiamo oltre”, dice Salvini al convegno organizzato dall’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia