Il grande ritorno di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere torna sulla partita del Quirinale, che ha dovuto osservare da un letto dell’ospedale San Raffaele di Milano, e racconta la sua versione dei fatti in una intervista concessa al Corriere della Sera in cui svela alcuni retroscena sulla rielezione di Sergio Mattarella al Colle.

Il bis del Capo dello Stato, che ha giurato nella giornata di mercoledì, nasce ed è collegata al nome di Pierferdinando Casini: “L’indicazione del senatore Casini, che mi è stata avanzata da Enrico Letta nell’ambito di una rosa di nomi, non trovava sufficiente consenso fra le forze politiche. Quindi, ritenendo necessario garantire la stabilità del governo e del Paese, ho chiamato il presidente Mattarella chiedendogli la disponibilità ad essere votato”, racconta il leader di Forza Italia.

Berlusconi che poi fornisce la sua versione sulla marcia indietro e il ritiro della sua candidatura al Colle, col suo nome proposto dalla coalizione di centrodestra: “Non ho nessun motivo di amarezza o di delusione semplicemente perché sono stato io a decidere, dopo un’approfondita riflessione, di non accogliere la proposta che mi era stata avanzata da tante parti, dalle forze politiche del centrodestra, da singoli parlamentari anche di altre aree politiche, da moltissimi cittadini, di essere indicato come candidato alla Presidenza della Repubblica”.

Una rinuncia che arriva perché “da due anni sto lavorando per l’unità politica e morale della Nazione in un momento di emergenza. Ho ritenuto fosse più utile all’Italia evitare che sul mio nome si consumassero polemiche o lacerazioni inopportune”.

Spazio ovviamente c’è anche per il futuro del centrodestra, dilaniato dalla faida interna tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, col primo che nel tentativo di isolare Fratelli d’Italia da giorni va ripetendo la necessità di una federazione delle forze di governo di area centrodestra, sul modello del Partito Repubblicano amaricano. 

Il Cavalieri si dice “favorevole a tutto ciò che può riunire i moderati, nel solco del Partito Popolare Europeo, di cui siamo orgogliosamente espressione in Italia”, ma nel discorso non è ancora chiaro se potrà rientrarci anche Italia Viva di Matteo Renzi, che “un giorno forse deciderà dove vuole approdare”.

Il ruolo di Forza Italia, insomma, deve essere centrale come accaduto con l’elezione del Capo dello Stato: “Non cambio idea sul ruolo di Forza Italia che è quello della sola grande forza di centro liberale, cristiano, garantista, europeista. Un centro senza il quale non si vince e che deve avere un ruolo trainante”.

Come dimostrato sulla partita del Quirinale insomma, Berlusconi rivendica che “la coalizione di centro-destra non è un partito unico. I dirigenti di Forza Italia a Roma, in pieno accordo con me, hanno condotto con saggezza e prudenza una partita difficile, che si è conclusa molto bene, nell’interesse degli italiani“.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.