La fine del bipolarismo
Berlusconi archivia la destra, il Cavaliere fonda il Grande Centro: politica al Big Bang
Berlusconi ha deciso di abbandonare il centro-destra. Vuole mettersi alla testa di una nuova operazione politica che porti alla nascita di un Grande Centro, in grado di dialogare sia con la destra che con la sinistra. Lo ha scritto ieri Augusto Minzolini nell’editoriale del Giornale, e la notizia è confermata da diverse fonti. Anche simbolicamente la cancellazione della parola destra dalle bandiere del cavaliere è abbastanza clamoroso. È il segno che tutto è in movimento. I partiti, i leader, le idee, i programmi, le insegne.
L’immagine della destra in Italia, da un trentennio, è legata al nome di Berlusconi. È lui che ha fondato la destra di governo, che non era mai esistita in precedenza. È lui che l’ha resa uno dei fattori fondamentali della politica italiana. E in questo modo, della politica italiana è diventato il protagonista assoluto.
Attorno all’idea di Berlusconi leader della destra sono nate le due grandi forze che hanno dominato gli ultimi decenni: il berlusconismo e l’antiberlusconismo. Fuori da questo binomio, raggrumato attorno al nome di Berlusconi, sono esistite solo piccole forze marginali. Tutto girava attorno a lui.
La stessa sinistra è riuscita a definirsi solo in termini di antiberlusconismo. E ha confermato questa sua vocazione ancora nelle ultime settimane opponendosi con ragioni di principio alla sua candidatura al Quirinale. Bene, ora cambia tutto. Siamo al Big Bang. La nascita di un centro determina di fatto la fine del bipolarismo. Berlusconi, di nuovo lui, riapre tutte le partite politiche. Come fece nel 94. E a chiunque abbia voglia e sia capace di fare politica, permette di rompere gli steccati e di mettersi in gioco. Fine degli slogan. Ora occorrono idee, pensiero, carisma.
© Riproduzione riservata