Rula Jebreal sarà ospite per una serata al prossimo Festival di Sanremo, in programma dal 4 febbraio. La decisione, un clamoroso dietrofront, è arrivata durante l’incontro a tre che ha visto confrontarsi l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, la direttrice di Rai1 Teresa De Santis, e il direttore artistico della 70^ edizione della rassegna, Amadeus. La Jebreal interverrà sul palco dell’Ariston con un suo monologo sulla violenza contro le donne, mentre è ancora da definire la serata in cui affiancherà Amadeus.

INDISCREZIONI E POLEMICHE – Nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione che i vertici dell’azienda pubblica avessero detto ‘no’ alla presenza della giornalista per evitare che il Festival di potesse trasformare “in un luogo per fare politica”. A scatenare il dibattito era stata l’anticipazione del portale Dagospia, che per primo aveva parlato dell’offerta avanzata da Amedeus alla giornalista, per diversi anni impegnata su La7 tra telegiornale e programma di approfondimento.

L’ipotesi aveva provocato una valanga di insulti (e posizione in difesa della giornalista) sui social. Marco Gervasoni docente dell’Università del Molise che in passato aveva proposto di affondare la nave Sea Watch, su Twitter si era spinto a scrivre: “Aspettatevi un Sanremo pro clandestini, pro islam, pro lgbt, pro utero in affitto, pro sardine, pro investitori d’auto (purché con suv)”,  mentre sul social era stato lanciato anche l’hashtag #BoicottaSanremo.

IL CASO IN VIGILANZA – Dopo che era trapelato il ‘no’ alla Jebreal erano partite forti accuse all’azienda. Il presidente dei senatori di Italia viva Davide Faraone aveva annunciato di voler portare il caso in vigilanza Rai, denunciando “un’autentica discriminazione di Stato. La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini”, aveva accusato.

Redazione

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