Non si indietreggia. Anzi, si continua la battaglia giudiziaria. L’avvocato Stefano Savi, che assiste Giovanni Toti, allontana l’ipotesi delle dimissioni del governatore della Regione Liguria, agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso. “Al momento non se ne parla. Prima abbiamo un percorso da fare contro i domiciliari, eventualmente fino in Cassazione“, annuncia Savi in un’intervista al Corriere della Sera.

Toti, la battaglia contro gli arresti domiciliari

Il legale ha criticato l’ordinanza con cui è stata rigettata l’istanza di revoca dei domiciliari per governatore ligure, con il rischio di reiterazione del reato per le regionali del 2025. “E dopo ci saranno le politiche, poi le elezioni di Ameglia… Giovanni Toti ha appreso questa considerazione con stupore. Una misura cautelare deve essere legata a un pericolo concreto di reiterazione di un reato. Mi pare difficile pensare che qualcosa che succederà nel 2025 sia attuale, a meno che non si dica che deve allontanarsi definitivamente dalla politica perché, siccome forse ha commesso un reato, potrebbe sempre commettere reati. Quella cena è stata fatta due mesi prima dell’arresto, ci sono andate 600 persone, i soldi sono stati raccolti e tracciati. Tutto è stato fatto alla luce del sole”, afferma Savi rispondendo a una domanda sulla cena tenuta ad aprile per finanziare le regionali del 2025.

Savi ha poi parlato dello stato d’animo di Toti dopo la notizia del rigetto e delle sue prossime intenzioni: “Lo ha amareggiato molto perché non si è tenuto conto del suo atteggiamento di massima collaborazione e di tutto quello che ha detto quando è stato interrogato. È preoccupato perché non può esercitare il mandato che gli è stato conferito dagli elettori al quale ritiene di aver adempiuto con correttezza e senza mai intascare un euro per sé”. “Si sente responsabilizzato di fronte al mondo politico e agli elettori e, prima di prendere qualsiasi decisione sulla politica futura, vuole confrontarsi con le componenti della sua maggioranza” ha aggiunto l’avvocato.

Nuovo interrogatorio di Toti?

Per l’avvocato, non è da escludere un nuovo interrogatorio di Toti, accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il presidente della Regione Liguria è comunque a disposizione: “Ha già risposto a tutte le domande ricostruendo i fatti, ma se i pm dovessero ritenerlo necessario è a disposizione perché ha tutto l’interesse a chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Se hanno bisogno di altro tempo per indagare, non c’è problema ma devono porre una scadenza ad una misura che così non può essere accettata. L’indagine è praticamente chiusa e non è necessario tenerlo ancora ai domiciliari”.

Redazione

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