Nel Sì&No del giorno, spazio al dibattito sullo sciopero dei trasporti. Abbiamo chiesto se sia giusto o meno farlo, a Salvatore Pellecchia, Segretario generale Fit-Cisl, che è favorevole, e ad Alessandro Cattaneo, Deputato Forza Italia, che è contrario. 

Qui di seguito, il parere di Alessandro Cattaneo.

Lo sciopero è un diritto costituzionale e come tale deve essere tutelato e garantito, sempre. Ogni lavoratore deve – non solo può – fare tutto il necessario per migliorare la propria condizione.

Questo diritto, però, non può compromettere quello dei cittadini a vivere, andare a lavorare o anche a recarsi in vacanza. E certamente non può minare la crescita del Paese. Ecco perché la decisione di confermare lo sciopero dei trasporti, per un periodo così prolungato, è una scelta che non condivido, che rischiano di pagare milioni di italiani, a partire dai pendolari che ogni giorno necessitano dei treni per raggiungere il luogo di lavoro. Una scelta che proprio per questo giudico incomprensibile, ancor di più a fronte dei ripetuti inviti al dialogo da parte del ministro Salvini nell’auspicio di un’intesa.

Questo sciopero avrà pesanti ricadute, soprattutto in un momento così delicato per il nostro Paese. Convocarlo in pieno luglio, periodo cruciale per il turismo, una delle principali fonti di ricchezza per l’Italia, significa non solo provocare un grave danno alla nostra nazione ma vuol dire anche colpire migliaia di famiglie e imprese che dipendono economicamente dal successo di questo settore.

Non solo: tra le vittime collaterali di questi scioperi ci sono anche i turisti provenienti da tutto il mondo. Che immagine diamo loro del nostro Paese? Lo sciopero dà l’idea di un’Italia che si ferma, quello che vogliamo noi è l’esatto contrario. Noi vogliamo un’Italia che corra, che sappia attrarre investimenti e vincere le sfide del presente e del futuro.

In questo momento serve la via del dialogo, non della chiusura. Dobbiamo incoraggiare un clima di confronto costruttivo e cercare di evitare scontri così duri quando è fondamentale concentrarsi sullo sviluppo e sulla modernizzazione del Paese. Dobbiamo favorire il dialogo e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, compresi i sindacati, per sviluppare soluzioni sostenibili e innovazioni tecnologiche che migliorino l’efficienza e riducano l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto. Non possiamo infatti dimenticare che proprio il settore dei trasporti è destinato a cambiare ed evolversi rapidamente in virtù dei profondi mutamenti imposti dalla transizione ecologica.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, insieme a tutto il governo, sta lavorando per consentire all’Italia di guardare avanti e di crescere. Vogliamo spingere sull’acceleratore dello sviluppo e per farlo è necessaria la collaborazione di tutti, nella consapevolezza che da questo sforzo dipende il futuro dei nostri figli. Questo non significa, ovviamente, rinunciare a legittime rivendicazioni sindacali. Ma vuol dire portarle avanti con buon senso, rispettando la libertà e i diritti dei propri concittadini e mettendo davanti a tutto l’interesse del proprio Paese.

Alessandro Cattaneo

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