Per il momento la parola d’ordine nel mondo del calcio italiano è una sola: attesa. Attesa per il secondo giro di tamponi dei calciatori del Napoli, per capire se si amplierà ancora il focolaio del Genoa, se dovrà essere disposto il rinvio del match tra Grifone e Torino e, in seconda battuta, quello tra Juventus e Napoli, sfida che dovrebbe chiudere domenica la terza giornata.

Il Consiglio di Lega Serie A, che si è riunito oggi pomeriggio in via straordinaria, ha deciso di prendersi altre 24 ore prima di fare una valutazione definitiva, aspettando di conoscere “gli ultimi aggiornamenti legati ai tesserati positivi del Genoa”.

Intanto da Castel Volturno, dove il Napoli si allena, arrivano buone notizie: sono tutti negativi i tamponi effettuati martedì dal gruppo squadra. Giovedì è previsto un nuovo controllo, sabato mattina, prima della partenza per Torino, verranno effettuati gli ultimi test. Proprio dall’esito di queste ultime due tornate, quello più delicato visto il periodo di incubazione del virus, dipenderà la disputa del big match dell’Allianz Stadium.

Il moderato ottimismo di casa Napoli è in contrasto con lo sconforto che continua a vivere il Genoa. Ai 14 positivi confermati dopo un altro test si è aggiunto un 15° caso, quello di Valon Behrami. Sono negative invece le 20 persone che lavorano all’interno del centro sportivo di Pegli. Il Grifone poi ha pubblicato l’elenco dei calciatori che hanno contratto il coronavirus. Si tratta di Francesco Cassata, Lukas Lerager, Federico Marchetti, Filippo Melegoni, Luca Pellegrini, Mattia Perin, Marko Pjaca, Ivan Radovanovic, Lasse Schöne e Davide Zappacosta. Ben sette di loro, senza contare Behrami, sono scesi in campo domenica al San Paolo. Ecco perché il Napoli non può ancora tirare un sospirone di sollievo. Ed ecco perché, senza primo e secondo portiere (Marchetti e Perin) e con diversi titolari alle prese con il virus, il presidente Enrico Preziosi sta spingendo per il rinvio del match di sabato.

La situazione resta delicata ma il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora non cambia il giudizio già espresso martedì. “Non ci sono le condizioni per fermare il campionato”, ha ribadito all’ingresso di Palazzo Chigi, etichettando come “avventate” le parole, poi precisate, dal sottosegretario Sandra Zampa che aveva inizialmente paventato l’ipotesi di sospendere il campionato di Serie A. Che, con i contagi in aumento in tutto il paese e un focolaio esploso all’interno di una delle venti squadre da gestire, viaggia comunque su un filo molto sottile.

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