Si stava lanciando nel vuoto dalla parete del Forcellino, a 200-300 metri d’altezza, presso Abbadia Lariana, un Comune in provincia di Lecco, utilizzando la sua tuta alare, ma è precipitato schiantandosi al suolo senza riuscire a controllare il paracadute. È stata una telefonata di un passante al 112 dal comune di Abbadia Lariana  a segnalare l’avvistamento di una persone in volo lanciando l’allarme. Partite le ricerche del soccorso alpino con l’uso dell’elisoccorso, è stato poi recuperato il corpo dell’uomo all’interno dell’area boschiva sopra Pradello, dove solitamente atterra chi si lancia dal Forcellino. La zona è da sempre meta degli amanti degli sport estremi. Non ancora nota l’età della vittima.

Cos’è e come funziona la tuta alare

Attrezzatura tecnica ed evoluzione del paracadutismo, la tutta alare è in grado di trasformare l’utilizzatore in un vero aviatore del cielo. Progettate per volare a lungo raggio, permette a chi la usa di compiere manovre acrobatiche, rese possibili grazie a tessuti di tipo sintetico, resistenti e leggeri, e  grazie alle sue due ali rigide, come quelle dei volatili. Semplicemente inclinando le braccia, si riesce agevolmente a deviare la traiettoria. Dopo il suo uso e il volteggio area, segue l’apertura del paracadute. Il suo funzionamento si fonda sui  principi dell’aerodinamica:  quando il paracadutista si lancia dall’aereo, l’aria attraversa le ali della tuta, creando una differenza di pressione tra la parte superiore e quella inferiore delle ali, un valore che produce una forza ascendente, che solleva lo sportivo, permettendogli di sfruttare le correnti aeree.

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