Forse non ha retto all’onta mediatica dell’arresto. Sabatino Trotta, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, si è ucciso nella notte nel carcere di Vasto (Chieti), a poche ore dal suo arresto per corruzione nell’inchiesta sull’appalto da 11 milioni della Asl.

Trotta è deceduto nella sua cella, dove era solo causa normativa anti-Covid, nella Sezione circondariale dove ci sono nove camere di pernottamento, nonostante l’intervento della polizia penitenziaria e dei medici del 118. La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo per ricostruire quanto accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Secondo l’Ansa Trotta si sarebbe impiccato con il laccio della sua tuta alla finestra della camera, lasciando anche una lettera indirizzata ai familiari.

Trotta era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti anche una coordinatrice e un rappresentante legale della cooperativa sociale La Rondine, di Lanciano, del Consorzio Cooperative sociali Sgs vincitore della gara pubblica della Asl Pescara per l’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore di oltre 11 milioni di euro. Il suicidio del primario pescarese è stato confermato dalla direttrice del carcere Giuseppina Ruggero e dal procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio.

Sabatino Trotta, medico chirurgo specialista in psichiatria e abilitato nella psicoterapia, era anche stato candidato alle elezioni regionali abruzzesi di febbraio 2019 nella lista della provincia di Pescara di Fratelli d’Italia.

Trotta era finito in prigione con le accuse di corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti: secondo il pm di Pescara Anna Rita Mantini il dirigente dell’Asl era un “soggetto chiaramente dirottatore dell’iter pubblico ordinario e regolare”.

LE PAROLE DELLA DIRETTRICE DEL CARCERE – Sabatino Trotta era tranquillo quando alle 16 di mercoledì è stato trasportato al carcere di Vasto. A spiegarlo a LaPresse è la stessa direttrice del penitenziario, Giuseppina Ruggero, che ha raccontato all’agenzia di averlo ricevuto personalmente.

Trotta era stato tradotto a a Vasto dove si ospitano i nuovi arrestati di tutta la regione che, secondo l’ordinanza del presidente della regione, devono fare 14 giorni d’isolamento Covid per essere trasferiti nell’istituto di destinazione che per il primario era Pescara. Al suo arrivo il dirigente dell’Asl avrebbe subito chiarito alla direttrice che era medico, psichiatra e che era stato vaccinato. La direttrice gli aveva parlato, “l’ho fatto apposta per capire come stava”, spiega Ruggero.

Il dirigente arrestato era stato quindi sottoposto a visita medica e psicologica da parte del responsabile del dipartimento e dalla sua equipe. “Non hanno detto di metterlo a grande sorveglianza – spiega la direttrice Ruggero – Hanno scritto solo che se proseguiva la carcerazione aveva bisogno di un colloquio psicologico”. Trotta sarebbe stato a colloquio con i responsabili del carcere per circa 45 minuti.

Il racconto della direttrice dell’istituto si fa quindi inquietante: “Da psichiatra ha mostrato una tranquillità terribile e purtroppo ci sono caduta. Io mi voglio assumere questa responsabilità. Lo voglio dire”, confessa la direttrice. Trotta alla fine del colloquio avrebbe detto con un’espressione stranamente sorridente: “Direttrice mica penserà che io mi voglia suicidare? Io c’ho tre splendidi figli”.

Dopo cena, spiega ancora la direttrice, un ulteriore controllo con l’agente di custodia per sincerarsi dello stato di salute del detenuto. Che aveva fatto richieste “tranquillizzanti”: una bottiglia d’acqua e due batterie per il telecomando. “Invece erano tutte sceneggiate per tranquillizzarci. Non ho chiuso occhio questa notte perché ripenso a tutte le parole che mi ha detto il primario e voglio capire dove mi ha ingannato” conclude Ruggero.

Come sottolinea l’Agi, nel carcere di Vasto ci sono 91 internati, 19 detenuti e 25 detenuti ristretti nella sezione Covid. Attualmente l’istituto di reclusione può contare su un personale di 70 unità rispetto alle 99 previste, ma nel prossimo ottobre andranno in pensione altri dieci tra agenti e assistenti. Una emergenza evidenziata dai numeri del turno di notte, quando sono in servizio solo cinque agenti.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia