Il carcere può funzionare come luogo di responsabilizzazione e non di sola privazione, di rieducazione e non punizione, di opportunità e non di vendetta. E la prova che tutto questo è possibile arriva da una piccola realtà dell’Avellinese. La casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi è un esempio di carcere che riesce pienamente a rispettare la funzione rieducativa della pena stabilita dalla Costituzione, anche se per la sezione psichiatrica la struttura deve fare i conti con le scarse risorse a disposizione. Da giugno, secondo la denuncia del garante Ciambriello, mancano lo psichiatra e un tecnico della riablitazione. Nella sezione di Sant’Angelo dei Lombardi, però, è presente un solo detenuto con problemi psichiatrici. Dunque il bilancio della struttura è nel complesso positivo.

«Qui si sperimenta la funzione rieducativa della pena», ha sottolineato il garante regionale Samuele Ciambriello dopo aver visitato il carcere avellinese. I detenuti hanno la possibilità di dedicarsi al lavoro nella tipografia, nella sartoria, nella lavanderia, nella carrozzeria e nell’officina meccanica. C’è, inoltre, un possedimento agricolo con una produzione propria di vini, miele, pomodori, marmellata, lavanderia esterna. Un ventaglio di attività vario e vasto che consente ai reclusi di espiare la pena impiegando il tempo in attività che possono garantire loro un futuro lavorativo, una volta espiata la condanna e riottenuta la libertà. È un esempio di istituto, quindi, che consente di allegare lo sguardo verso il futuro.

Le attività che si svolgono nella casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi sono un’eredità del compianto direttore Massimiliano Forgione. «Così si sperimenta la funzione rieducativa e costituzionale della pena – ha aggiunto il garante – Un carcere dove anche le relazioni tra personale penitenziario e detenuti e detenuti e personale delle area educative hanno un qualcosa di empatico». La casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi ospita 134 detenuti di cui 45 arrivati proprio nei giorni scorsi, e provenienti dal carcere di Poggioreale. La tipografia di questa struttura penitenziaria accoglie commesse da tutte le carceri d’Italia, e dunque l’esempio di Sant’Angelo dei Lombardi sarà una nota positiva nel bilancio annuale dell’attività del garante.

La relazione sulle carceri campane consente di mettere a fuoco la situazione nei vari istituti di pena della regione e quest’anno includerà anche un bilancio sulla gestione dell’emergenza epidemiologica che ha fatto dieci vittime all’interno delle carceri della Campania, oltre a migliaia di contagiati nel corso dell’ultimo anno: un dramma che ha sollevato nel corso dei mesi scorsi proteste e indignazioni, appelli e richieste di interventi.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).