L’Eav viaggia su un treno che perde pezzi, e credibilità, giorno dopo giorno. Da giorni il presidente De Gregorio lamentava personale sottodimensionato e svogliato ma i sindacati dicono (e documentano) tutt’altro. L’azienda di trasporto regionale non riesce proprio a rimanere sui binari di una buona gestione della cosa pubblica e di un servizio essenziale. Tra frenate brusche, ritardi, rallentamenti e stop continui, la sua è una tratta infernale. Non solo per l’arrivo di Caronte che, manco a farlo a posta, descrive a pennello la condizione di turisti e cittadini: traghettati a temperature infernali verso un lungo viaggio della speranza.

Dopo le polemiche delle ultime settimane, il presidente dell’azienda Eav Umberto De Gregorio, anche dalle pagine di questo giornale, aveva fornito la sua spiegazione e le relative giustificazioni ai disagi e a una situazione dei trasporti definita mai così grave. Il presidente aveva fatto un elenco dettagliato degli investimenti promossi da lui in questi anni e di tutti i soldi che sono stati spesi, dei fallimenti che aveva trovato al suo arrivo e anche della situazione del personale. È questa la nostra fermata: il personale. “Sulla Vesuviana, a fine giugno, tra covid, ferie e rifiuto dello straordinario (per protesta da parte dei macchinisti che vogliono più soldi alle condizioni date: impossibile!) siamo entrati in sofferenza per la gestione del servizio e siamo stati costretti a ridurre le corse – scriveva sabato su queste colonne De Gregorio – Ai problemi dei treni e della infrastruttura si sono quindi aggiunti quelli dei macchinisti, la cui carenza sta determinando due terzi delle soppressioni, l’altro terzo è attribuibile al problema dei treni vecchi e della infrastruttura. Per la carenza dei macchinisti faremo nuovi concorsi. Tuttavia se aumentassimo i tempi di guida attuali da 3,5 a 4,5 ore giornaliere (avvicinandoci agli standard di Trenitalia) l’attuale pianta organica sarebbe già sufficiente”.

Quindi, poco personale che dovrebbe lavorare di più. Invece l’azienda cosa fa? Sopprime le corse della vesuviana e mette in “ferie forzate” il personale che lavorava su quella tratta… Un modo, se non sbagliato, quantomeno curioso di gestire la carenza di personale. La denuncia arriva dal sindacato Orsa, che nel mostrare una comunicazione di servizio firmata da ‘’un dirigente aziendale’’, sottolinea in una nota come a suo dire l’azienda non sia ‘’assolutamente interessata al trasporto pubblico’’. Nella comunicazione in questione, che il sindacato mostra oscurandone le parti ritenute potenzialmente sensibili, il dirigente chiede ai coordinatori del personale viaggiante delle linee vesuviane (dove da sabato e fino a fine agosto è stata cancellata la tratta Napoli-Scafati-Poggiomarino, dopo che dal primo luglio erano state eliminate tutte le corse tra Napoli e Torre del Greco via Centro Direzionale e tra Napoli e Pomigliano d’Arco) come ‘’il personale Adc (agente di condotta) e Adt (accompagnatore dei treni) disponibile non utilizzato deve essere messo in congedo d’ufficio nella misura minima del 50%, dando priorità a chi ha il maggior numero di ferie residue dell’anno precedente’’.

Per Orsa il dirigente in questione ‘’ordina che il personale in esubero, a causa della chiusura della tratta ferroviaria Napoli-Poggiomarino, sia posto in ferie obbligatoriamente, piuttosto che essere utilizzato per effettuare quelle corse che sono state soppresse, non certamente per mancanza di personale, ora lo sappiamo e questa mail ne è la prova. “Evidentemente le motivazioni sono ben altre’’ tuonano dal sindaco e aggiungono ‘’Chiediamo a tutti i politici campani di intervenire – prosegue il sindacato – perché questo scandalo finisca subito. Chiediamo alla Regione Campania e al presidente De Luca di fare chiarezza su quanto sta accadendo in Eav, neanche nei momenti più bui della storia della Circumvesuviana abbiamo visto uno scempio simile’’.

Siamo fermi alla nostra fermata e riflettiamo: vanno bene gli investimenti, i soldi spesi in questi anni e va bene anche l’acquisto di treni nuovi, ma a che serve se poi non solo il servizio ai cittadini è pari a zero, ma se manca un modello gestionale? Se non si hanno soluzioni valide a un’emergenza? In questo caso parliamo di emergenza personale? Perché non c’è un Know-How tale da saperla gestire? Su questi punti il governatore De Luca deve fare chiarezza, l’Eav è un ente regionale. E questa è l’ennesima dimostrazione di un’azienda incapace di gestire il servizio dei trasporti. Un’azienda che manderà in ferie forzate il suo personale, lasciando a piedi migliaia di turisti e cittadini…

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.