Legambiente l’aveva definita «la peggiore linea ferroviaria d’Italia». In tanti, negli ultimi giorni, stanno capendo perché, ammesso che qualcuno avesse qualche dubbio. Parliamo della linea della Circumvesuviana, quella che sulla carta dovrebbe garantire un efficiente collegamento dei vari comuni vesuviani tra loro e con la città di Napoli. Non bastano i ritardi e i periodici disagi che i pendolari devono sopportare, ora c’è un’altra novità: la temperatura dei binari è troppo elevata e così è stato necessario ridurre la velocità su una tratta delle linee vesuviane gestite dall’Eav, l’Ente Autonomo Volturno. Parliamo della tratta Barra-Sarno, una di quelle a più alto numero di passeggeri.

È la tratta che collega la provincia vesuviana alla periferia est di Napoli, attraversando quindi una porzione di hinterland che non solo copre una superficie molto ampia ma anche densamente popolata. Il bacino di potenziali utenti, dunque, è grande. Ebbene, l’Eav fa sapere in una nota che «è stata eseguita la rilevazione delle temperature dei binari sulla tratta Barra-Sarno e a seguito di queste rilevazioni la temperatura è risultata essere di 62 gradi. Pertanto – si conclude – la velocità di tracciato è stata diminuita a 20 chilometri orari». Ci tengono a sottolineare, quelli dell’Eav, che è tutto in conformità a quanto prescritto dalle norme. Come se questo inciso valesse a metterli al riparo da ogni critica. Della serie, fa caldo e non è colpa nostra. Ma tutti gli accorgimenti per evitare i disagi, tutte le precauzioni e la tecnologia che si possono utilizzare per rendere efficiente un servizio dove sono? Perché non si utilizzano? Perché si continua a pensare che chi fa il pendolare, ed è costretto a viaggiare in Circum, debba farlo nel peggior modo possibile?

Immaginate cosa può essere un tragitto nei vecchi vagoni della Circumvesuviana, con il caldo asfissiante di questi giorni e con una velocità di 20 chilometri orari che vuol dire moltiplicare i tempi di percorrenza. E quindi anche moltiplicare i tempi di attesa per i poveretti che in stazione attendono un treno. Immaginate il disagio. O meglio sarebbe dire i disagi. Già, perché a completare il quadro ci sono anche le corse soppresse, decine di corse che quotidianamente garantivano i collegamenti sulla Napoli-Baiano, la Napoli-Sarno, la Napoli-Poggiomarino. Quella da Pomigliano e da Torre del Greco per il Centro direzionale è stata messa fuori uso. Si è salvata la tratta da e per Sorrento, per buona pace almeno dei turisti. Turisti che, poverini, sono comunque costretti a lunghe attese e a qualche disagio di routine. L’altro giorno in piazza Garibaldi hanno dovuto anche sottoporsi a una prova di velocità non da poco: i più svelti salivano sul treno, i più lenti rimanevano a terra ad attendere il prossimo. Non è un bel biglietto da visita per la città, e soprattutto non è un buon servizio che si offre ai cittadini. Difficile pensare che non si possa far meglio.

Ma scordatevi mea culpa. L’azienda guidata da Umberto De Gregorio scarica la responsabilità su altri e altro. Ieri se l’è presa con il caldo estivo, nei giorni scorsi, quando è scoppiato il caos per le corse soppresse, se l’era presa con i lavoratori. «C’è un gruppo di irresponsabili che vuole il caos. Al di là delle solite frasi di circostanza è esplicita la richiesta: vogliono più soldi. Ma in che mondo vivono?», aveva dichiarato De Gregorio, incassando la repentina replica dei sindacati autonomi che avevano rispedito al mittente le accuse. «Se i treni della Circum non camminano la responsabilità non è dei lavoratori ma dell’incapacità di manager e direttori, pagati a peso d’oro, di organizzare e potenziare il servizio». E dire che quando Il Riformista mise in evidenza criticità e disagi, De Gregorio inviò una replica dicendo in sintesi che la situazione di Napoli era uguale a quella di Roma e Milano, che non c’erano disagi particolari. Vi risulta che altrove si viaggi come a Napoli?

fonte foto: pagina Facebook Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).