Ci sono treni che passano una sola volta, un po’ quelli della Circumvesuviana targata Eav, l’azienda di traporto pubblico regionale guidata dal presidente Umberto De Gregorio. Inutile passare in rassegna tutti i disagi che cittadini e turisti hanno vissuto in questi ultimi mesi a causa della gestione di treni e circum. Dal taglio delle corse, ai ritardi, alle chiusure anticipate, ai vagoni che rischiavano di prendere fuoco: un’odissea senza fine.

Un viaggio della speranza. E così prima dal Movimento 5 Stelle e poi da Stefano Caldoro erano arrivate le richieste di dimissioni da parte del presidente Eav. È vergognoso, tuonavano, deve lasciare la guida dell’azienda. De Gregorio ha preso in considerazione questa ipotesi ma ha posto delle condizioni precise, la più importante: lascio se me lo chiede De Luca.

“Le mie dimissioni? Solo in due ipotesi: se me lo chiede il presidente della Regione o se lo decido io perché mi stanco o esaurisco o penso possa essere utile per l’azienda” ha replicato De Gregorio che ha poi aggiunto: “Tra covid, ferie e rifiuto dello straordinario per protesta da parte dei macchinisti, siamo entrati in sofferenza per la gestione del servizio e siamo stati costretti a ridurre le corse. Ai problemi dei treni e della infrastruttura si sono quindi aggiunti quelli del personale viaggiante. La carenza di macchinisti sta determinando due terzi delle soppressioni, l’altro terzo è attribuibile al problema dei treni vecchi e della infrastruttura: qui anche la carenza di energia improvvisa da parte dell’Enel e il caldo sta generando seri problemi. Per la carenza dei macchinisti – ha annunciato – faremo nuovi concorsi. Tuttavia se aumentassimo i tempi di guida attuali da 3,5 a 4,5 ore giornaliere, avvicinandoci agli standard di Trenitalia, l’attuale pianta organica sarebbe già sufficiente. Su questo apriamo un tavolo con le organizzazioni sindacali”.

De Gregorio riconosce che “i problemi di Eav esistono, nessuno li nega. Ma vanno analizzati storicamente e senza strumentalizzazione. I lavoratori e i sindacati sono contro di me? – si è domandato e si è risposto – Assolutamente no, forse sono contro di me un centinaio di dipendenti su oltre 3mila e un paio di sindacati su 8, non di più. Con gli altri c’è collaborazione, stima e rispetto, in una dialettica anche forte e nel rispetto dei ruoli”. Ecco, noi vorremmo lanciare un appello al presidente De Luca: glielo chieda lei di dimettersi, così complice la stanchezza e la richiesta che arriva dall’alto, forse lo farà. Anche perché non si capisce bene se De Gregorio faccia il manager o il politico, solo qualche anno fa a chi gli mosse la medesima accusa rispose: “Al contrario, sono attentissimo a tenere fuori da Eav ogni tipo di influenza politica. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”. Parole sue, non nostre…

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.