Medvedev come i big: "Solo lui sa cosa è successo"
Sinner sul caso doping: “Ho imparato chi mi è amico e chi no, contento di Berrettini. Gli altri? Se devo dire qualcosa a qualcuno ci vado in privato”
Dopo la positività al Clostebol, il processo e l’assoluzione, “ho imparato chi è mio amico e chi no, l’ho visto subito. Ho capito quanto è importante lo sport ma anche la vita fuori dal tennis, che ci sono tante cose peggiori di quello che ho passato io”. Jannik Sinner commenta così la sua ultima, tormentata, settimana dopo la notizia del caso Clostebol, con la positività dell’azzurro emersa in due test antidoping nel marzo, l’indagine Itia e l’assoluzione di Ferragosto per assunzione involontaria (una quantità infinitesimale dello steroide gli era stata trasmessa dal suo fisioterapista Giacomo Naldi attraverso la pomata che aveva usato per curare il mignolo sinistro).
Sinner: “Grande onore parole Berrettini”
Parole che arrivano dopo la vittoria al primo turno degli Us Open contro lo statunitense Mackenzie McDonald che si è aggiudicato il primo set per poi perdere in modo netto i successivi tre. Sinner nel post gara ha parlato delle difficoltà incontrate nel match dovute all’ultimo periodo che “non è stato semplice per me. Credo che ora piano piano stiamo cercando con il mio team di tornare alla normalità”. Il pensiero del numero uno della classifica Atp va poi ai colleghi, pochi, che in questi giorni gli hanno manifestato la propria vicinanza. Su tutti, “sono molto contento di quello che ha detto Matteo Berrettini, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. Mi ha manifestato molta stima, è stato un grande onore” ha spiegato Sinner, ospite nello studio di SuperTennis a Flushing Meadows.
Sinner e le accuse dei colleghi: “Le direi in privato ma nel complesso è andata bene”
Berrettini, senza fronzoli, ha sottolineato ai microfoni di Sky Sport che “Jannik è innocente, è stato solo un errore. E lui ha gestito benissimo la cosa. Abbiamo parlato negli spogliatoi, solo guardandoci negli occhi abbiamo capito quanto sia stato difficile gestire questa situazione. Anche in questi giorni qui a New York sta gestendo il tutto in modo egregio. Gli ho fatto i complimenti”. Non è stato invece lo stesso per altri big del circuito che hanno affrontato l’argomento lasciando aperto qualche dubbio e manifestando solidarietà ai tennisti che in passato sarebbero stati trattati in modo diverso. Su tutti i big Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Sulle accuse dei suoi stessi colleghi, Sinner ha detto la sua: “Non posso davvero controllare cosa pensano e cosa dicono, se devo dire qualcosa a qualcuno ci vado in privato, perché sono questo tipo di persona ma nel complesso non è andata male. Quindi ne sono felice”.
Sinner ha poi ribadito che “non farei mai niente di male”, poi ha raccontato come sono stati gli ultimi mesi in attesa del verdetto. Mesi segnati da problemi fisici sia durante il torneo di Wimbledon che prima delle Olimpiadi (a cui non ha partecipato per una tonsillite). “Più si avvicinava la sentenza e meno mi divertivo in campo. Chi mi conosceva, vedeva un Jannik diverso che si divertiva meno, con meno voglia. Grazie a chi mi è stato vicino, perché mi hanno sempre trattato in modo normale”. Infine un ringraziamento sentito ai fan che a New York non hanno fatto mancare il sostegno: “Penso che la risposta dei fan sia stata grandiosa. Anche quando è arrivata la notizia nelle sessioni di allenamento c’è stato molto supporto, sono molto contento e felice”.
Sul caso Clostebol, con Sinner che ha annunciato nei giorni scorsi di aver interrotto la collaborazione con il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara, per spazzare via definitivamente tutti i dubbi bisognerà aspettare la mezzanotte del 6 settembre, quando scadranno i termini previsti per l’eventuale ricorso di Wada (l’agenzia internazionale antidoping) e di quella italiana, la Nado Italia, all’assoluzione dell’azzurro. Sinner questo lo sa bene e ragiona step by step. “Non è ancora la situazione ideale, devo andare avanti giorno dopo giorno”.
L’olandese van de Zandschulp con Sinner: “Io ci credo”
Intanto dopo Berrettini, arrivano parole pro Sinner anche da parte del tennista olandese Botic van de Zandschulp che difende pubblicamente l’altoatesino: “Non sono il tipo di persona che esprime un giudizio rapidamente, come ha fatto ad esempio Kyrgios – ha spiegato al Telegraaf –. Questa è una questione complicata e se hanno stabilito che Sinner non ha fatto niente di sbagliato, io ci credo. Lui non farebbe mai una cosa del genere, è l’ultima cosa che mi aspetterei da uno sportivo come lui”.
Medvedev on Sinner doping case:
“I think what he did was within the rules, even though the rules re. doping are vague. The only thing that scares me is if a player doesn’t know how a substance entered their system and they get suspended, but he knew what it was and that’s good” pic.twitter.com/jNXq8Bq1OV
— Srihari 🇵🇸 (@srihariravi12) August 28, 2024
Medvedev come i big: “Solo Sinner sa cosa è successo”
Più criptico il russo Daniil Medvedev che ribadisce la posizione, tutt’altro che netta, del tennista americano Taylor Fritz secondo cui “solo Sinner sa esattamente cosa è successo”. Posizione ribadita ancheda Carlo Alcaraz ma con un pizzico di complottismo quando ha sottolineato che “sono abbastanza sicuro che ci sono molte cose che non sappiamo”. Medvedev, nella conferenza dopo la vittoria al primo turno degli Us Open, parla di “regole un po’ vaghe. Spero che questa situazione possa essere la stessa per ogni giocatore, che ogni giocatore possa difendere se stesso. Penso che quello che ha fatto Jannik sia conforme alle regole, sono solo le regole un po’ vaghe. L’unica cosa che mi spaventa dei casi di doping è questo”.
Poi aggiunge: “Lui sapeva cosa era successo, e buon per lui, quindi è riuscito a difendersi. Immagina un qualsiasi tennista nella top 100 che riceve un’email che dice: c’era della cocaina nel tuo sangue. Magari non sai come ci sia finita, non hai fatto nulla ma vieni sospeso. Questa è un po’ la parte complicata, ma le regole sul doping sono così. Come ho detto, spero solo che venga riservato lo stesso trattamento a tutti i giocatori”.
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